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Cronaca

Tronchi fossili di 50 mila anni fa, una scoperta unica a Vilminore di Scalve

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Inaugurato nel pomeriggio di martedì il punto informativo «I tronchi fossili di Viminore di Sclave. La foresta travolta e conservata dai ghiacciai».

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Il punto informativo presso Palazzo Pretorio a Vilminore di Scalve

E’ un storia lunga 50 mila anni ed è giunta fino a noi grazie ad una straordinaria conservazione: sono stati presentati oggi al Palazzo Pretorio di Vilminore di Scalve i risultati di una ricerca partita nel 2007 che ha permesso di classificare dei tronchi fossili fotografati da Gioachino Zanoni, appassionato ricercatore scalvino, ritrovati immersi in depositi lasciati dai ghiacciai, alla base di una parete della frana del Piz Agula in Valle del Povo.

Questi reperti dimostrano la prima avanzata dei ghiacciai all’inizio dell’ultima glaciazione avvenuta più di 50 mila anni fa quando il ghiaccio travolse le foreste subalpine. Nello specifico a spostarsi verso valle fu il ghiacciaio della Valle del Povo che andò ad aggiungersi ai resti del ghiacciaio del Pizzo del Petto.

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Un dettaglio del punto informativo presso Palazzo Pretorio a Vilminore di Scalve

Quelli ritrovati in Val di Scalve sono gli unici tronchi fossili così antichi ritrovati nelle valli delle Alpi perciò questa è da ritenersi una delle scoperte più singolari per la storia naturale, geologica, ambientale e climatica delle Alpi.

Le indagini sono state rese possibili grazie alla collaborazione di diversi enti locali ed enti di ricerca ed oggi hanno permesso di allestire un punto informativo denominato “I tronchi fossili di Vilminore di Scalve. La foresta travolta e conservata dai ghiacciai” presso il Palazzo Pretorio composto da una bacheca con alcuni esemplari e da un totem.

L’allestimento è nato dal progetto di ricerca promosso dal Parco delle Orobie Bergamasche, dal Comune di Vilminore di Scalve e dal BIM dell’Oglio, per comprendere il valore dei tronchi fossili nella storia della Valle di Scalve, fornendo così un contributo importante alla conoscenza delle antiche glaciazioni e alle conseguenze da queste prodotte sulla flora bergamasca.

Presenti alla presentazione Pietro Orrù, sindaco di Vilminore di Scalve, Yvan Caccia, Presidente del Parco delle Orobie bergamasche e Giovanni Toninelli vicepresidenti del Bim dell’Oglio. Hanno relazionato quanto scoperto Gioachino Zenoni, Giovanni Monegato e Cesare Ravazzi del CNR e Giovanni Leonelli dell’Università Bicocca di Milano.

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