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Cultura

Gandino ricorda “la Signorina”, elargì cultura a centinaia di studenti

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A vent’anni dalla morte, venerdì 31 marzo il ricordo degli ex alunni per Maria Bianca Brignone, cui è dedicata la Biblioteca Comunale

Maria Bianca Brignone

Un ricordo che va al di là del tempo, custodito gelosamente dai suoi “allievi” che tanto ne hanno apprezzato la grande cultura e le doti umane non comuni.  In occasione del ventesimo anniversario della morte, la comunità di Gandino ricorda venerdì 31 marzo alle 20.45 la figura e le attività di Maria Bianca Brignone, da tutti ricordata come “la Signorina”. La serata si svolgerà nella sala conferenze della Biblioteca Civica, che è dedicata dal 2012 all’insegnante che in paese elargì cultura gratuitamente ad una moltitudine infinita di studenti.

Era nata a Torino nel 1902, dove negli anni ’30 lavorava agli uffici assistenza del Comune. Qui conobbe una collega gandinese con cui nel luglio del 1944, dopo l’ennesimo bombardamento della città piemontese, si trasferì a Gandino, trovando alloggio con la mamma inferma presso l’allora Ospedale Civile. Incominciò a dare ripetizioni e gratuitamente continuò a farlo anche dopo la morte della mamma (1951) e sino ai primi anni ’90. Morì a Gandino il 5 gennaio 1997.

Intere generazioni di gandinesi, e non solo, sono stati alunni della “Signorina”: emigranti bisognosi d’imparare la lingua straniera del Paese che li avrebbe ospitati, operai che si preparavano a sostenere l’esame di terza media divenuta obbligatoria a partire dagli anni ’60, semplici studenti alle prese con i normali compiti scolastici, laureandi impegnati nella stesura delle tesi di laurea, ex alunni bisognosi di un saggio suggerimento per risolvere qualche problema di vita quotidiana.

A condurre la serata di ricordi sarà l’ex alunna Cristina Paladini. Verrà letta una breve biografia, arricchita da aneddoti e pensieri degli ex alunni. Verrà anche recitata una breve commedia/farsa scritta in dialetto gandinese da Maria Bianca Brignone su commissione di Suor Raffaella Ongaro che, in occasione di una visita della Madre Generale delle Orsoline al convento di Gandino, voleva rallegrare la serata con un “pezzo” spiritoso e “fuori dalle righe”.

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