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Cronaca

Accusato di 13 incendi, il piromane di Clusone resta in carcere

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Nonostante l’età avanzata e la proclamazione di innocenza, resta in carcere il 73enne di Clusone, presunto piromane di 13 incendi al Ponte del Costone. Ha alle spalle anche problemi per stalking e liti di vicinato.

Resta in carcere Luigi Bigoni, il 73enne ex imbianchino di Clusone arrestato giovedì scorso per l’ennesimo incendio che ha interessato i pendii al Ponte del Costone.

Nonostante sia un over 70, e la legge preveda misure cautelari meno afflittive per le persone di quest’età, il pensionato resta dietro le sbarre secondo quanto deciso dal giudice delle indagini preliminari Ezia Maccora, che l’ha ascoltato in carcere per l’interrogatorio di convalida.

Complesso infatti il quadro giudiziari che lo interessa: l’uomo infatti è conosciuto dalle forze dell’ordine per stalking e liti varie.

L’accusa

Bigoni è imputato di 13 incendi al Costone, di cui 7 consumati e gli altri tentati a vuoto: il tutto a partire dal 24 dicembre 2014. L’indagine è stata condotta dai carabinieri e dai colleghi forestali coordinata dal pm Emanuele Marchisio. Determinanti le foto e le celle telefoniche che lo collocano nella zona teatro degli incendi, tra il Pizzo Frol a Ponte Nossa e il Ponte del Costone, in momenti compatibili con i roghi.

Dopo la convalida del fermo, il 19 aprile Bigoni sarà in udienza preliminare davanti al Gup. Il pensionato ha già avuto altri guai con la giustizia: ha patteggiato due volte per stalking. Inoltre diverse sono le liti con i vicini in via Nikolajewka, dove il 73enne restato vedovo vive da solo.

Bigoni è difeso dall’avvocato Gianluca Quadri e durante l’interrogatorio davanti al Gip ha negato ogni responsabilità.

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