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Cronaca

Post voto Comunità Montana, i sindaci Cominelli: “Difenderemo la montagna”

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Montagna a rischio per i 16 sindaci che hanno sostenuto la lista Cominelli in Comunità Montana. Dopo il voto commentano: “Difenderemo la montagna”.

Montagna a rischio per i 16 sindaci che hanno sostenuto la lista di Danilo Cominelli per la presidenza della Comunità Montana Valle Seriana. All’indomani del voto di lunedì 5 agosto, che ha visto eleggere con 21 preferenze il gruppo di Giampiero Calegari (leggi qui), il gruppo esprime il proprio disappunto.

“No, no e ancora no – dicono i sindaci -. Tre sono stati i dinieghi rivolti dai sindaci sostenitori di Calegari alle tre proposte avanzate dalla nostra Lista Cominelli. Nonostante le belle parole che il Presidente Calegari (a cui auguriamo buon lavoro) sta rilasciando alla stampa in questo momento, la sua presidenza sarà difficilmente una “presidenza di tutti”. La mappa dei sindaci a suo sostegno, fortemente sbilanciata a favore dei comuni della bassa Valle Seriana, lo dimostra”.

I comuni per Cominelli: Ardesio, Alzano Lombardo, Castione della Presolana, Cene, Cerete, Cazzano Sant’Andrea, Clusone, Gandellino, Onore, Oltressenda Alta, Parre, Piario, Rovetta, Songavazzo, Valbondione e Villa d’Ogna

I comuni per Calegari: Albino, Aviatico, Casnigo, Colzate, Fiorano al Serio, Fino del Monte, Gandino, Gazzaniga, Gorno, Gromo, Leffe, Nembro, Peia, Ponte Nossa, Pradalunga, Premolo, Ranica, Selvino, Vertova e Valgoglio e Villa di Serio.

Una proposta di apertura che non c’è stata

La lista Cominelli denuncia con forza e convinzione l’esclusione della quasi totalità della montagna e dei comuni con più vasto territorio montano, che ha problemi viabilistici, idrogeologici, naturalistici e turistici diversi rispetto ai comuni dell’hinterland bergamasco.

“Ha fatto molto sorridere – continua il gruppo – la proposta di collaborazione avanzata durante la stessa Assemblea (ovviamente a liste e programma già presentati), ma lo ha fatto ancor di più la votazione dei sindaci della lista di Calegari, che hanno votato contro la richiesta di rinvio dell’assemblea avanzata da Danilo Cominelli per trovare un accordo e per evitare una spaccatura in due della Valle, come più volte richiesto anche da Calegari stesso. Alle parole non sono seguiti i fatti, evidentemente non per scelta di Calegari che si ritrova a fare il Presidente “perché tra i propri 12/13 amici nessun altro aveva voglia di farlo”, ma per volontà di quei consiglieri regionali valligiani che in queste settimane hanno duramente lavorato per lui e per dividere la Valle. Un rifiuto che comunque non ha stupito nessuno, come quello successivo sulla presidenza dell’assemblea. Dopo un breve discorso del neo-presidente di CM in cui si continuava a parlare di “apertura”, “collaborazione” e “accordi”, abbiamo proposto il nominativo di Pietro Visini, sindaco di esperienza e di assoluta garanzia morale, alla carica di Presidente dell’assemblea. Ancora una volta un diniego, ma ovviamente “nel segno della collaborazione””.

Da qui la scena di abbandonare l’aula: “perché non era nostra intenzione prestarci a dannosi giochi di potere guidati da consiglieri regionali che hanno fatto di tutto per spaccare il fronte della Valle Seriana. Siamo stati gli unici a votare convintamente a favore di un rinvio dell’assemblea, perché abbiamo creduto fortemente nella possibilità di trovare un accordo che andasse oltre la “Santa alleanza” tra PD e Forza Italia. Abbiamo infine votato a favore di Danilo Cominelli perché è stato e sarebbe stato un presidente che non avrebbe mai escluso la montagna ed i sindaci di montagna”.

“La nostra minoranza – concludono – sarà costruttiva, positiva e corretta, ma condurremo una tenace lotta a favore della montagna, a favore di quei cittadini di serie B che ancora una volta si sono ritrovati fuori a causa di logiche partitiche e di scelte dei nostri rappresentanti regionali, che più volte sono venuti a raccontarci di essere i “difensori della montagna e delle sue istanze” e a favore di tutti quei territori che, per le loro caratteristiche, hanno realmente bisogno di una Comunità Montana”

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