Cronaca
Punto Nascita di Piario, la soluzione della Regione: “Far ruotare le équipes tra gli ospedali” – video

L’assessore di Regione Lombardia Giulio Gallera ha incontrato questa mattina i sindaci della Valle Seriana per fare il punto sulla questione del Punto Nascite di Piario. La soluzione potrebbe essere quella di far ruotare il personale tra gli ospedali.

Gallera il secondo da sinistra
Mantenimento e consolidamento dei due presidi ospedalieri di Piario e San Giovanni Bianco: sono questi gli obiettivi che l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha ribadito questa mattina incontrando i sindaci della Valle Seriana e Val Brembana.
“L’incontro è stato positivo – ha comunicato Gallera alla stampa -, ci incontreremo di nuovo tra un mese circa per stabilire quali sono le azioni mirate e concrete per mantenere in vita questi presidi creando un rapporto tra l’ospedale di Bergamo e gli ospedali della provincia”.
I presidi ospedalieri vanno dunque rafforzati: “Abbiamo delineato le aree di intervento – ha continuato Gallera – come quelle di aumentare i numeri di posti letto a San Giovanni Bianco, o il potenziamento dei reparti a Piario tra cui la cardiologia e l’urologia. Vogliamo capire quali sono i bisogni del territorio e dare una risposta”.
Il Punto Nascita di Piario
“Relativamente al Punto Nascita di Piario – precisa l’assessore – abbiamo costruito un progetto che vede la turnazione delle équipes del personale sui vari presidi e un coinvolgimento sulle varie problematiche. Questo progetto è già stato ritenuto credibile dal Ministero e potrebbe diventare un modello per il futuro”.
Il personale dei Punti Nascita dell’A.S.S.T Bergamo Est, l’ex Azienda Ospedaliera Bolognini, si troverebbe dunque a lavorare a turno negli ospedali di Piario, Alzano Lombardo e Seriate, che in un anno hanno circa 2500 parti, in modo da operare con maggiori casistiche raggiungendo così la soglia di esperienza richiesta dal Ministero.
“Il progetto – ha concluso Gallera – è stato inviato nella sua forma definitiva e sarà ora valutato dal Comitato Nascite e infine il Ministero dovrà dire l’ultima parola. Qualora l’esito fosse positivo e ce lo auguriamo, partirà una sperimentazione di un anno che, se avrà un riscontro positivo, potrà continuare in futuro diventando un modello affinché i Punti Nascita più piccoli non chiudano”.
Guarda l’intervista a Gallera.
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