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Cronaca

Fondazione Giusi Pesenti Calvi: ad Alzano aprono il Giardino sensoriale e il Frutteto dimostrativo

Ad Alzano Lombardo nella giornata di giovedì 29 maggio dalle 18 saranno inaugurati il Giardino sensoriale e il Frutteto dimostrativo

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Inizia una nuova vita per i meravigliosi spazi verdi e terrazzamenti di Villa Belvedere di Alzano Lombardo, sede  della Fondazione Giusi Pesenti Calvi: nella giornata di giovedì 29 maggio dalle 18 saranno inaugurati il Giardino sensoriale e il Frutteto dimostrativo.

L’apertura al pubblico sarà segnata dal taglio del nastro e dalla prima simbolica annaffiatura: saranno presenti il Sindaco di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi, il Presidente della Fondazione Giusi Pesenti Calvi, Mariangela Carlessi, e Gabriele Rinaldi in rappresentanza della Fondazione della Comunità Bergamasca, e Simone Signorelli, giovane professionista che presenterà il progetto. Per partecipare, il ritrovo sarà presso la Corte di Villa Belvedere (posti limitati, la prenotazione è obbligatoria, scrivere a segreteria@fondazionegpc.it).

Ad Alzano Lombardo un nuovo luogo da vivere ed esplorare

Il giardino e il frutteto rappresentano il cuore dello studio avviato con l’istituzione, nel 2022, delle borse di studio da parte della Fondazione in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali, con il coordinamento dei professori Osvaldo Failla e Ilda Vagge), perfezionato e attuato grazie al cofinanziamento della Fondazione della Comunità Bergamasca – Bando Ambiente 2024,con il patrocinio del Comune di Alzano Lombardo: il progetto esecutivo è stato affidato  all’agronomo paesaggista dott. Signorelli, già assegnatario della borsa di studio, e si è basato sulla valorizzazione del paesaggio ecologico e sul recupero della storia agricola di Alzano Lombardo.

Un nuovo luogo da vivere, respirare, esplorare: un nuovo punto di vista per amare il territorio. La Fondazione Giusi Pesenti Calvi continua la sua opera per gestire e conservare al meglio il “Belvedì”, il patrimonio culturale e ambientale  lasciato in eredità dal dottor Giuseppe Pesenti Calvi (1925-2018): con il giardino e il frutteto, i dolci terrazzamenti del Belvedere sono pronti ad accogliere la comunità, le scuole e gli appassionati di paesaggio ed ambiente.

Dal verde tipico del paesaggio agrario pedecollinare bergamasco all’esplosione di colori propri della tradizione dei giardinisti alzanesi: l’idea che ha portato alla realizzazione dei nuovi spazi prende spunto, innanzitutto, dalla memoria del territorio di Alzano, e dalla presenza dei dolci terrazzamenti, antichissimi e ricchi di storia. Le varietà  proprie della tradizione agricola della zona tornano così oggi sui ciglioni del Belvedere, come la vite e i gelsi.

Il frutteto

Sull’ampio ciglione in alto, al margine del bosco, adiacente al viale principale di accesso alla Villa Belvedere, è posto il frutteto, in posizione strategica e soleggiata, di facile accesso. Dei vialetti preferenziali portano tra fioriture autoctone e stagionali: le specie utilizzate sono varietà antiche, tipiche dell’area bergamasca, oggi meno utilizzate, ma di grande valore dal punto di vista organolettico e di sapore dei frutti, come appunto il gelso e la vite, molto apprezzati per confetture e vini. Tra i frutti, cresceranno mele, pere, susine. albicocche, fichi, ribes.

Fra i filari, alcune strisce di terreno ospiteranno specie di cereali tra cui il mais spinato di Gandino, il frumento Mentana, il miglio, il grano saraceno e l’avena. Un altro intervento mirato al miglioramento paesaggistico e di supporto per la fauna locale è l’arricchimento e la selezione delle specie del bosco adiacente al frutteto: l’operazione consiste nell’eliminazione delle specie esotiche e invasive, nella creazione di una fascia di transizione fra il bosco e il prato, con la piantumazione di specie con fioriture utili agli insetti impollinatori e bacche adatte per il sostentamento della fauna locale.

Fra le specie utilizzate vi sono il corniolo, il biancospino, il nespolo, il prugnolo, il ciliegio di Nanchino, la rosa canina e il sorbo degli uccellatori. Al fine di migliorare l’efficacia del processo di impollinazione, è prevista anche un’area da dedicare alla coltivazione delle api, con il posizionamento di alcune arnie a distanza di sicurezza dal frutteto.

Il giardino sensoriale

A mezza costa dei terrazzamenti, da un pianoro ove sorgeva un tempo il “Belvedere di Mezzo”, da cui la vista arriva a fondovalle di Alzano, è realizzato il Giardino sensoriale. Il percorso principale del giardino si presenta come una collana che abbraccia il ciglione panoramico, mentre i cinque sensi (vista, tatto, udito, gusto e olfatto) sono evocati in 5  ‘stanze verdi’ che si susseguono in direzione est-ovest nella porzione pianeggiante. Ogni stanza ha una forma circolare, circondata da variegate specie vegetali disposte su vari piani e arbusti).

Tra queste rimangono aperte delle aree ‘libere’, dove sarà possibile piantare nuove specie, auspicando nella collaborazione con gli istituti scolastici della città di Alzano Lombardo, fra cui il Liceo Scientifico E. Amaldi (che accoglie un indirizzo di Scienze Applicate, Ambiente e sostenibilità),  l’Istituto Comprensivo Statale ‘Rita Levi Montalcini’, Green School, e le altre realtà educative ‘. La creazione del giardino sensoriale vuole rendere omaggio alla tradizione di giardinisti e florovivaisti locali, che si andarono affermando proprio a cavallo tra Otto e Novecento, costellando di specie ricercate e arredi i giardini delle belle ville dei Pesenti e dell’alta borghesia locale, e non solo

La stanza della Vista è il primo senso evocato: qui è presente il maggior numero di specie. All’interno la suddivisione è progettata su classi di tonalità di colori: dai colori caldi con fioriture gialle, arancioni e rosse, si passa a toni neutri con fioriture sul bianco e più freddi con fiori viola, blu e verdini. Non mancano i caratteri estetici delle colorazioni e delle tessiture del fogliame (come per il loropetalo o le euforbie), della particolarità dei fiori (come per il cotynus o albero della nebbia) o ancora del portamento della pianta (come per il nocciolo contorto).

A seguire, la stanza del Tatto presenta ‘increspature’ del semicerchio che permettono di aumentare la superficie ‘tattile’ delle piante e consentono di potercisi avvicinare maggiormente: le particolarità principali riguardano la tessitura e la morbidezza del fogliame (come per le tamerici), la tipologia di infiorescenza (come per i pennacchi dei penniseti e le sfere degli allium), o ancora per la particolarità della corteccia (come per l’euonymous alatus).

La stanza dell’Udito è posizionata al centro del giardino sensoriale: è il punto di maggior isolamento, che protegge dai rumori ed esteticamente fiorirà di più colori verdi. Il perimetro sarà costituito da una siepe sempreverde alta circa due metri. Al suo interno il focus dell’attenzione è costituito dalla fonte di rumore, dolce e rilassante, determinata da una piccola fontana con zampillo d’acqua o da un set di campane tibetane.

La stanza del Gusto è costituita da alcuni piccoli alberi o grandi arbusti, circondati da piante di frutti di bosco e fragole. Si annoverano un piccolo ciliegio con fragole di bosco e le essenze scelte sono arbusti che producono piccole bacche commestibili, come il corbezzolo, il giuggiolo, l’azzeruolo e il nespolo di montagna. Le condizioni di ombra parziale favoriscono la crescita di frutti di bosco, fra cui lamponi, ribes e uva spina e alcuni esemplari di alkekengi.

Infine, la stanza dell’Olfatto, ultima nella sequenza del giardino, si apre con il passaggio sotto un arco verde di falso gelsomino, sempreverde vigoroso e con una fioritura profumatissima. I profumi delle fioriture del ligustro, dell’eleagno e del lillà sono accompagnati dal profumo delle foglie delle specie aromatiche.Lungo il lato opposto, un alberetto di alloro con menta tappezzante alla base e rose profumate chiude visivamente la stanza, creando un ambiente più raccolto.

Realizzati anche due bacini di laminazione

L’intervento progettuale ha previsto, inoltre, la creazione di due bacini di laminazione, al limite del bosco e in prossimità del Belvedere di mezzo, dove si accumula l’acqua proveniente dagli scolmatori a monte. Questi saranno utili soprattutto durante gli eventi atmosferici di forte intensità: hanno la duplice funzione sia di risolvere o mitigare i fenomeni erosivi determinati dalla rapida discesa a valle delle acque meteoriche, ampliando la superficie di assorbimento e rallentando la velocità di deflusso, sia di fornire supporto e habitat per la biodiversità.

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