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Cronaca

Omicidio – suicidio di Cene: si cerca il movente

Continuano le indagini degli inquirenti per provare a spiegare il perché dell’omicidio – suicidio di giovedì pomeriggio a Cene

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omicidio suicidio cene
via Fanti giovedì sera

Continuano le indagini degli inquirenti per provare a spiegare il perché dell’omicidio – suicidio di giovedì pomeriggio a Cene dove Rubens Bertocchi, 54enne del paese, ha ucciso la moglie Elena Belloli, 52 anni compiuti lo scorso 26 maggio, con un colpo di pistola per poi puntare l’arma contro se stesso e togliersi e la vita.

Oggi, venerdì 6 giugno, gli inquirenti hanno iniziato ad ascoltare alcuni parenti della coppia. I due insieme ne avevano passate tante: una grave malattia di lui, la gestione e poi chiusura del negozio di famiglia dopo tanti anni di attività. Insieme crescevano i due figli, uno maggiorenne e uno minorenne. Una famiglia normale, come l’ha definita il sindaco Emilio Moreni, incredulo dopo l’accaduto. Almeno all’apparenza le vite dei due coniugi, stroncate dai due colpi di pistola che sono risuonati poco dopo le 17 di giovedì pomeriggio in via Fanti a Cene, non avevano ombre.

Al pianterreno della loro abitazione, dove si è consumato ild delitto, c’era stato per molti anni il negozio di famiglia, gli «Alimentari Bertocchi» che era stato aperto dal padre di Rubens, e che lui aveva ereditato alla sua morte. La piccola attività era stata chiusa da qualche anno e lui aveva trovato lavoro come custode. Deteneva regolarmente la pistola per uso sportivo.

Lei, diplomata all’Istituto Natta di Bergamo, lavorava nello studio di un ingegnere del paese ed era impegnata a seguire i figli, solo mercoledì aveva partecipato alla pizzata di fine anno scolastico con le altre famiglie. Accanto a loro: la sorella di lui al piano superiore, i genitori di lei nell’appartamento a fianco mentre la madre dell’uomo accompagnata in casa di riposo da poco tempo.

La gelosia il possibile movente dell’omicidio – suicidio di Cene

Da chiarire se sia stata la gelosia a innescare il folle gesto: secondo le prime indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Clusone, sarebbe stata proprio la convinzione che la moglie lo tradisse a fare scatenare la furia di Rubens Bertocchi sfociata in un primo sparo, verso la donna, freddata sul colpo. A questo punto che l’uomo ha preso il cellulare e ha inviato un messaggio a un amico, spiegando di avere ucciso la moglie e di essere intenzionato a togliersi la vita. Pochi istanti dopo è risuonato il secondo colpo di pistola.

Una vicina ha sentito le detonazioni e ha dato l’allarme al 112. Poco dopo è tornato a casa, il figlio maggiore della coppia, che ha trovato la porta d’ingresso chiusa dall’interno. La vicina gli ha raccontato ciò che aveva sentito, e anche lui ha chiamato le forze dell’ordine. In pochi minuti sono arrivati sul posto i carabinieri della stazione di Fiorano e della Compagnia di Clusone, insieme a una squadra dei vigili del fuoco che hanno sbloccato la porta scoprendo la tragica fine dei due.

Insieme ai rilievi, coordinati dal pm Giampiero Golluccio, sono subito iniziate le perquisizioni per cercare di risalire al movente di ciò che è accaduto. In serata i corpi senza vita di marito e moglie sono stati trasferiti al Papa Giovanni per gli esami autoptici. Le testimonianze dei familiari potranno aiutare a fare luce su una tragedia che ha scosso una comunità intera.

 

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