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Cronaca

Trapianti di cuore pediatrici a Bergamo: la storia di Angelo e altri due bambini salvati dal cuore artificiale

Tre bambini, tra cui il piccolo Angelo, sono stati salvati grazie a un cuore artificiale e al trapianto all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Una storia di speranza, professionalità e donazione

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Tra marzo e aprile 2025, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha eseguito tre trapianti di cuore pediatrici in soli 30 giorni. Tutti e tre i piccoli pazienti, affetti da gravi cardiopatie, hanno potuto sopravvivere in attesa dell’organo grazie all’impianto di un cuore artificiale, un dispositivo salvavita sempre più centrale nella medicina moderna.

I numeri del successo: tre cuori nuovi in un mese

I protagonisti di questo straordinario risultato medico sono:

  • Angelo, di un anno e mezzo, ricoverato per 70 settimane

  • Assan, 3 anni, trapiantato dopo mesi in lista d’attesa

  • Rosa Valentina, 15 anni, arrivata dal Centroamerica per ricevere cure salvavita

Tutte storie diverse, ma unite da un filo comune: la speranza resa concreta dalla competenza medica e dalla generosità dei donatori.

Angelo: 70 settimane in ospedale grazie a un cuore artificiale

Il caso più toccante è quello del piccolo Angelo (nome di fantasia), nato in Sicilia e trasferito subito dopo la nascita a Bergamo per una miocardiopatia dilatativa. A soli due mesi, gli è stato impiantato un cuore artificiale che lo ha tenuto in vita per 490 giorni, in attesa di un organo compatibile.

Durante la lunga degenza in ospedale, Angelo ha imparato a mangiare, camminare e parlare. È cresciuto sotto lo sguardo attento di medici, infermieri e volontari che hanno supportato anche i genitori, trasferitisi a Bergamo per stare vicino al figlio.

«Ora nostro figlio vive per due, grazie al dono immenso ricevuto da un altro bambino. Non smetteremo mai di ringraziare chi ha compiuto questo atto d’amore», raccontano emozionati i genitori.

Altri due bambini salvati: Assan e Rosa Valentina

Assan, 3 anni, guarito dopo un lungo percorso

Anche Assan (nome di fantasia), affetto da cardiomiopatia dilatativa, è stato salvato da un cuore artificiale. Ricoverato a fine ottobre 2024, ha atteso l’organo per tre mesi dopo l’impianto di un dispositivo biventricolare. Il trapianto ha avuto successo e oggi Assan è tornato a casa.

Rosa Valentina, 15 anni: un cuore nuovo dall’Italia

Rosa Valentina è arrivata in Italia dal Centroamerica con il padre, lasciando la madre nel paese d’origine. Anche lei ha ricevuto un cuore artificiale a marzo e, dopo 30 giorni, il trapianto tanto atteso. È tuttora in ospedale, ma in condizioni buone e in fase di recupero.

Il ruolo chiave della donazione e delle tecnologie salvavita

Secondo il dott. Amedeo Terzi, direttore del programma trapianti cardiaci dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, si è trattato di un evento eccezionale:

«Ricevere tre cuori pediatrici in così poco tempo è un fatto rarissimo. Il cuore artificiale è ciò che ci ha permesso di salvare la vita a questi bambini».

Una rete ospedaliera d’eccellenza

Il successo dei trapianti è il risultato di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto:

  • Il Dipartimento cardiovascolare

  • I reparti di Anestesia e Rianimazione

  • Il Coordinamento trapianti e donazioni

  • Le associazioni di volontariato come Amici della Pediatria e L’Orizzonte di Lorenzo

Donare salva la vita: l’appello alla cultura della donazione

Il Direttore Generale Francesco Locati e l’Assessore al Welfare Guido Bertolaso sottolineano l’importanza della cultura della donazione degli organi:

«Grazie alla scelta generosa di alcune famiglie, tre giovani vite sono state salvate. È il gesto più grande che si possa fare».

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