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Cronaca

Incidente con il quad in Croazia: muore Pietro Adobati, 19enne di Nembro

Pietro Adobati, 19 anni, di Nembro, è morto in un tragico incidente stradale sull’isola di Pag, in Croazia dove era in vacanza

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Un tragico incidente si è verificato nella notte tra lunedì 28 e martedì 29 luglio sull’isola di Pag, in Croazia. La vittima è Pietro Adobati, 19enne di Nembro, in vacanza con gli amici per celebrare il diploma appena conseguito al liceo Amaldi di Alzano Lombardo.

Il giovane ha perso la vita in un incidente con il quad

Secondo quanto riferito dalle autorità croate, Pietro Adobati era alla guida di un quad nella località di Jakisnica, quando avrebbe perso il controllo del mezzo. Dopo aver sbandato, ha invaso la corsia opposta, finendo per schiantarsi contro un’auto guidata da una donna di 44 anni.

Inutili i tentativi di rianimazione: la notizia ha sconvolto la comunità di Nembro

I soccorritori sono giunti sul posto tempestivamente, ma ogni tentativo di rianimare il giovane è risultato purtroppo inutile. La notizia ha scosso profondamente la comunità di Nembro, dove Pietro era molto conosciuto e stimato. Pietro era un ragazzo molto legato alla propria comunità: partecipava attivamente alla vita parrocchiale e giocava da anni nella squadra dell’oratorio locale, la A.S.D. David.

Don Matteo Cella, ex curato di Nembro lo ricorda così in un lungo e commosso post:

Ho cercato una bella foto che ti ritraesse, un primo piano. Ne ho sfogliate a centinaia. Nemmeno una, tranne questa. Tutte le altre erano scene di gioco, momenti di gruppo, scorci di felicità. Non amavi essere al centro dell’attenzione e ti muovevi solo con altri. Non cercavi l’esibizione ma la compagnia. Sapevi esserci, sempre.

Eri così da piccolo, imitando la creatività e l’intraprendenza dei tuoi fratelli e la loro presenza frizzante. Hai continuato ad essere un buon amico, una presenza costante e concreta, uno che sa stare al gioco anche da grande.

E poi sapevi sorridere. Mai in modo sguaiato, celando forse un po’ di timidezza. Riuscivi di leggere le situazioni e le abitavi. E insieme a te si respirava aria fresca.

Te ne sei andato via. Troppo presto si direbbe. La strada all’improvviso ti ha costretto a una fuga in avanti.

Questa volta sei solo di fronte al mistero. Non è da te.

Ci hai lasciati tutti indietro e senza parole.

Da sempre-presente ti sei fatto assente. Da sorriso e ironia ti sei fatto silenzio.

Adesso vorrei poter scattare una nuova foto con te e tutti i tuoi amici, sempre numerosi e chiassosi. Vorrei avere un nuovo momento per ritrarre la vitalità e la gioia. Vorrei poter condividere una nuova avventura.

Ma mi restano solo una preghiera e una speranza.

A quel Gesù che un po’ ti assomiglia – buon amico, fedele e saggio, leggero e insieme profondo – chiedo di farti compagnia. Gli chiedo di sorridere con te. E di far sorridere un po’ anche noi che adesso non ne abbiamo proprio nessuna voglia.

Chiedo a lui, che conosce il mistero della morte e quindi anche il valore della vita, di darci il senso del tempo che scorre verso l’eternità. Che ci impedisca di bloccare la storia e la memoria in uno scatto fotografico con un soggetto solitario al centro ma ci tenga in movimento e uniti.

Ora non la vediamo bene, ma c’è una felicità. Se tu Pietro la stai sperimentando in un modo nuovo e prima di noi, aspettaci. Nel frattempo fai buoni amici e continua a sorridere.

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