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Cronaca

Truffa ad un anziano ad Albino per 200mila euro: arrestati in 2 con braccialetto elettronico

Ad Albino in 2 si sono finti appartenenti alle Forze dell’Ordine e, contattando telefonicamente la vittima, un uomo classe ’39, sono riusciti a raggirarlo

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I Carabinieri della Stazione di Albino hanno identificato e denunciato due persone originarie della Campania, classe ’77 e ’70, ritenute responsabili di una grave truffa ai danni di un anziano residente nel comune bergamasco.

Lo scorso 5 maggio, i due — in concorso tra loro — si sono finti appartenenti alle Forze dell’Ordine e, contattando telefonicamente la vittima, un uomo classe ’39, sono riusciti a raggirarlo inducendolo a consegnare beni preziosi e contanti per un valore complessivo di circa 200.000 euro.

Anche ad Albino la tecnica della truffa: spoofing e simulazione di autorità

I truffatori hanno simulato un falso allarme legato a furti nella zona (mai avvenuti) e, fingendosi Carabinieri, hanno convinto l’anziano che, su disposizione dell’Autorità, doveva mettere in sicurezza tutti i suoi beni di valore.

Utilizzando la tecnica del “spoofing” — che consente di mascherare il numero di telefono per farlo apparire come quello ufficiale della caserma — i malviventi hanno guadagnato la fiducia dell’anziano. Uno dei due, presentandosi al telefono come “il Capitano dei Carabinieri di Albino”, ha fornito un falso “codice di sicurezza” da utilizzare per il ritiro dei beni, che sarebbe avvenuto di lì a poco ad opera di un presunto militare in borghese.

Non solo: anche la moglie della vittima è stata contattata e indotta ad inviare via telefono le foto dei gioielli custoditi in casa.

Le indagini e l’identificazione dei responsabili

Nonostante i pochi elementi forniti dalla vittima, i Carabinieri di Albino — sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bergamo — hanno avviato immediate indagini. L’acquisizione dei filmati di videosorveglianza della zona ha permesso di identificare il modello e la targa dell’auto utilizzata dai truffatori per la fuga.

Decisivo è stato un controllo dell’auto effettuato lo stesso giorno dai Carabinieri di Verona: l’analisi delle fotografie dei soggetti a bordo ha consentito di riconoscerli come i presunti autori della truffa.

Ulteriori riscontri sono arrivati dalla verifica dei soggiorni dei due indagati in diversi hotel tra le province di Bergamo, Brescia e Verona: in alcune immagini di videosorveglianza sono stati immortalati con gli stessi abiti utilizzati durante il colpo.

Arresti domiciliari con braccialetto elettronico

Le prove raccolte — riconoscimenti fotografici, immagini video e i precedenti specifici a carico dei due — hanno portato il GIP del Tribunale di Bergamo ad accogliere la richiesta del Pubblico Ministero, disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.

Il provvedimento è stato eseguito lo scorso 10 settembre dai Carabinieri della Compagnia di Maddaloni (CE), che hanno rintracciato la coppia nella loro abitazione di Santa Maria a Vico (CE). Sono in corso ulteriori accertamenti per il possibile recupero della refurtiva.

Si ricorda ai cittadini che le Forze dell’Ordine non chiedono mai denaro o beni preziosi, né telefonicamente né di persona. In caso di chiamate sospette o dubbi, non fornite mai informazioni e contattate immediatamente il 112 NUE, preferibilmente da cellulare, per segnalare quanto accaduto.

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