Manager accoltellata a Milano, il bergamasco al Gip: “Non volevo uccidere”

Voleva «colpire il potere economico, ma non uccidere» la manager di Finlombarda accoltellata lunedì mattina in piazza Gae Aulenti, nel cuore di Milano. È quanto ha dichiarato Vincenzo Lanni, 59 anni, originario della Bergamasca e affetto da problemi psichiatrici, durante l’interrogatorio davanti alla gip Rossana Mongiardo.

La giudice dovrà decidere entro oggi sulla richiesta di convalida del fermo e sulla misura cautelare in carcere, come sollecitato dalla Procura. L’uomo è accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e porto abusivo di armi.

Le dichiarazioni dell’indagato

Lanni ha confermato quanto già riferito al pm Cristina Ria, titolare dell’inchiesta. Dopo essere stato rintracciato dai carabinieri, l’uomo ha ribadito di non aver voluto togliere la vita alla vittima, ma di aver voluto “mandare un messaggio” contro il potere economico.

Gli inquirenti stanno anche ricostruendo il passato giudiziario dell’aggressore. Nel 2015 infatti era stato condannato a 8 anni di carcere e a tre anni di misura di sicurezza in una struttura protetta, dopo aver accoltellato due pensionati in Val Seriana. Lanni era poi stato rimesso in libertà perché ritenuto non più socialmente pericoloso.

I precedenti e le indagini in corso

Gli investigatori vogliono capire anche perché, nel 2023, quando a Lanni fu trovato un coltello nello zaino alla stazione di Varese, venne denunciato a piede libero e non sottoposto a ulteriori restrizioni.

La sua avvocatessa, Beatrice Lizzio, ha dichiarato che sta valutando la possibilità di richiedere una nuova perizia psichiatrica alla giudice.

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