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Cronaca

Nel 2025 in bergamasca 57 vittime della strada, l’ ACI intensifica la campagna di sicurezza

E’ passato un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada ma sono ancora troppe le vittime, l’ACI pensa a intensificare la campagna di sicurezza

 

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Tre morti in uno scontro frontale sulla tangenziale a Stezzano. La notizia ha avuto ampia eco in tutti i notiziari nazionali della domenica e del lunedì. Le cronache hanno concordato nel mettere in evidenza un sorpasso vietato e – causa connessa – la velocità. Tre vite spezzate all’alba di una domenica, un uomo di 62 anni, due giovani di 23 e 21. Parola ormai ricorrente nelle cronache italiane ad ogni settimana: strage. Stavolta a fare drammaticamente titolo è la nostra provincia.

 Per restare in Lombardia e sempre in questa fine di settimana, in un altro frontale nel Milanese ha perso la vita un automobilista di 80 anni e sono rimasti feriti gli occupanti dell’altra auto, papà, mamma e i loro 4 figli compresi tra i 3 e i 10 anni, rimasti feriti.

E venerdì sera, 7 novembre, c’era stato un terribile prologo funesto con la morte a Palazzolo sull’Oglio di un diciassettenne di Bolgare finito in moto contro una cancellata metallica. Non si contano gli incidenti, anche gravi e con feriti che si ripetono ogni giorno sulle nostre strade.

57 i morti in bergamasca

Al 10 di novembre 2025 la tristissima statistica dice che sono già 57 i morti bergamaschi sulla strada (contro i 44 di tutto il 2024) e a questi vanno aggiunte 8 persone residenti fuori provincia, decedute sulle strade bergamasche.

Le cifre sono agghiaccianti e ciò che lascia sconvolti e pieni di domande è come i drammi che si susseguono scivolino via senza suscitare qualche sussulto di coscienza sui comportamenti individuali quando si è alla guida dopo notizie di lutti e ferimenti, alcuni dei quali con conseguenze che segneranno a vita.

Purtroppo non colpiscono neppure le immagini con grovigli di lamiere ai bordi delle carreggiate, in attesa dei mezzi di soccorso o di rimozione dei rottami. Paradossale vedere spesso dopo incidenti, anche in autostrada, conducenti di autoveicoli e curiosi che si fermano a fotografare, con rischi di ulteriori incidenti: possibile non lasciarsi scalfire dalle scene di cui si è testimoni diretti o indiretti? Prima ancora che con il deterrente delle sanzioni c’è qualcosa che s’è inceppato nella cultura e va corretto con urgenza per la salvaguardia delle vite umane.

Valerio Bettoni, presidente dell’ACI di Bergamo, non usa mezzi termini di fronte agli avvenimenti che si ripetono in continuazione

“A metà del prossimo dicembre sarà passato un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada. Dovrebbe essere intervenuto un cambio di atteggiamento, di mentalità. Si assiste invece al perdurare di condotte intollerabili, infrazioni, eccessi, abusi con alcol e droghe che causano lutti, spesso di innocenti. Preoccupa da tempo lo scollamento che s’è creato tra l’autorità ed estesi strati della società civile, ma deve far riflettere e non poco il distacco che esiste tra l’informazione e l’opinione pubblica. Quelli visti in televisione o sui giornali sono incidenti che scuotono o dovrebbero scuotere la gente perché in strada ci andiamo tutti. Si impone un cambio di mentalità da promuovere su più versanti: con l’educazione nelle scuole e con la prevenzione a tutto campo e con l’intensificazione dei controlli, di giorno e di notte, attraverso le forze dell’ordine e puntando decisamente sui mezzi tecnologici per debellare la diffusa persuasione di farla franca. Si deve prendere consapevolezza che la velocità e le distrazioni da telefonini s simili abbassano il tempo di reazione in chi guida. Il nuovo Codice c’è ed è anche molto severo nel colpire i trasgressori seriali. L’ACI di Bergamo sta ora mettendo a punto una campagna informativa e formativa, nelle scuole e oltre, per sensibilizzare tutti gli utenti della strada, dai pedoni in su e dalla città ai paesi”.

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