Seguici su

Cronaca

L’audizione dell’ex procuratore di Bergamo in Commissione Covid finisce in bagarre

I familiari delle vittime: “Solidarietà al dott. Chiappani. Basta delegittimazioni: vogliamo verità e giustizia per le vittime del Covid”

Pubblicato

il

Chiappani in ufficio a Bergamo

Un’audizione importantissima e attesa in Commissione Covid, quella dell’ex procuratore di Bergamo Antonio Chiappani, chiamata a riferire del suo lavoro nel 2020 quando a Bergamo e provincia le persone morivano come mosche e i cittadini chiedevano perché. Dopo un’esposizione chiara e dettagliata, nell’audizione di martedì 11 novembre, Chiappani è stato contestato da due esponenti del PD e del M5S.

Per chi ha vissuto quei mesi d’inferno in bergamasca non è accettabile che la questione delle responsabilità della gestione della prima fase della pandemia e della fase preparatoria si riduca alla solita bagarre politica. Per questo i familiari delle vittime del Covid19 dell’Associazione #Sereniesempreuniti, che raccoglie i familiari delle vittime della pandemia e che da anni porta avanti una battaglia di memoria e giustizia, hanno diffuso un comunicato che denuncia quanto accaduto a Roma a difesa e sostegno di Chiappani.

L’audizione di Chiappani è visibile a questo link https://webtv.camera.it/evento/29529.

#Sereniesempreuniti: “Solidarietà al dott. Chiappani. Basta delegittimazioni: vogliamo verità e giustizia per le vittime del Covid”

«Da sempre ci siamo battuti per la verità per i nostri cari – nonostante l’omertà che ha sempre contraddistinto questa storia», affermano i rappresentanti dell’associazione.

Già nel 2020, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Bergamo, l’associazione aveva accolto con speranza il lavoro dell’allora Procuratore Antonio Chiappani, che aveva parlato di “gravi omissioni” nella prima fase della pandemia e della necessità di “spiegare alla gente cos’è successo”.

Il senso dell’impegno dell’associazione è chiaro: non solo ricordare, ma impedire che la tragedia della primavera 2020 venga riscritta o strumentalizzata, trasformandola in una narrazione comoda e senza colpe. La ricerca della verità e delle responsabilità istituzionali rimane il cuore della nostra azione.

I fatti in Commissione parlamentare d’inchiesta

Proprio per questo, l’associazione e il team legale che la assiste – gli Avvocati Consuelo Locati, Alessandro Pedone, Giovanni Benedetto, Piero Pasini e Luca Berni – esprimono profonda preoccupazione e indignazione per quanto avvenuto martedì 11 novembre, durante l’audizione del dott. Chiappani presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia.

L’ex Procuratore della Repubblica di Bergamo – figura di comprovata esperienza, già componente della Direzione Distrettuale Antimafia e impegnato per anni su temi di terrorismo e diritto penale dell’economia – ha presentato una relazione dettagliata sui fatti e sugli elementi che portarono all’indagine su 21 persone per la gestione della pandemia.

Nel suo intervento, Chiappani ha illustrato anche i profili giuridici che consentono di configurare il reato di epidemia colposa in forma omissiva, riconosciuto dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza del 10 aprile 2025.

«Durante la seduta – commenta i familiari -, il dott. Chiappani è stato contestato da due commissari dell’opposizione, che hanno tentato di delegittimare il suo lavoro richiamando stralci della sentenza del Tribunale dei Ministri di Brescia, la quale aveva archiviato le posizioni di alcuni politici e membri del CTS. Un attacco personale e professionale che riteniamo grave, inopportuno e irrispettoso, soprattutto nei confronti delle vittime e delle loro famiglie».

Il ricorso alla CEDU e la Commissione per riscrivere la storia del Covid

Ricordiamo che, proprio in relazione a quel procedimento, pende un ricorso dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per la violazione del diritto delle persone offese a partecipare al processo.

«Le dichiarazioni dei commissari dell’opposizione – sottolinea l’avvocata Locati – dimostrano che l’unico strumento rimasto a chi non accetta la verità dei fatti è tentare di screditare chi ha cercato la giustizia. Ma questa inchiesta è stata ed è basata solo su fatti e documenti, non su opinioni politiche. Quello accaduta ieri è un’interferenza del potere governato rispetto a quello giudizio, e ciò non è accettabile».

L’associazione ribadisce la propria fiducia nella Commissione parlamentare d’inchiesta, che – per la prima volta nella storia italiana – sta portando alla luce elementi concreti e fondamentali per comprendere cosa non ha funzionato nella gestione dell’emergenza.

Numerose personalità di rilievo, come il Premio Nobel Giorgio Parisi, il prof. Silvio Garattini e lo stesso dott. Chiappani, hanno confermato che l’Italia non era pronta ad affrontare la pandemia: dal 5 gennaio 2020, giorno del primo allarme OMS, non fu fatto nulla. Le indagini hanno documentato con chiarezza la confusione e l’impreparazione – la cosiddetta “armata Brancaleone” – che ha aggravato una tragedia già annunciata.

«Nessun attacco, nessuna manipolazione potrà cancellare la realtà dei fatti – concludono dall’Associazione -. La nostra battaglia per la verità continua, nel nome dei nostri cari e per il futuro di tutti».

Continua a leggere le notizie di Valseriana News, segui la nostra pagina Facebook o iscriviti al nostro gruppo WhatsApp

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *