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“Una Stella che vive”: 15 anni per l’associazione Federica Albergoni Onlus

Sabato 29 novembre ad Albino una serata per i 15 anni dell’associazione Federica Albergoni Onlus

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La comunità di Albino si prepara a vivere un anniversario importante, l’associazione Federica Albergoni Onlus festeggia si suoi primi 15 anni di impegno e solidarietà.  Sabato 29 novembre, alle 20.45, all’auditorium Cuminetti di Albino, una serata densa di testimonianze dei giovani bergamaschi che hanno donato il midollo osseo e delle persone che lo hanno ricevuto con il racconto del loro ritorno alla vita, l’impegno dei volontari e la solidarietà di tantissime persone. Tra loro Alma Grandin, giornalista Tg1 Rai, che segue l’associazione da sempre e condurrà la serata, così come i “Take It Voices – Soul and Black Music” che, nati ad Albino come l’associazione, credono nel valore della donazione e si esibiranno – gratuitamente – in un concerto guidando il pubblico in un viaggio, capace di trasformare il racconto di un dolore grande in una storia luminosa: quella di Federica. L’ingresso è libero

L’associazione Federica Albergoni Onlus

Natale 2009, Federica Albergoni muore a soli 19 anni per una leucemia fulminante.  Da un evento di questa gravità si può soccombere o rialzarsi e con questa forza e amore di amici e parenti, a inizio del 2010, è nata l’associazione Federica Albergoni onlus. L’obiettivo principale è schedare, tramite un prelievo salivare, tutti coloro che vogliono iscriversi al registro nazionale Ibmdr dei futuri potenziali donatori di midollo osseo. Lo strumento principale per arrivare ai cittadini è l’unità mobile, camper adeguatamente modificato e primo nel suo genere in Italia, con cui si partecipa ad eventi in tutta la provincia di Bergamo. In quindici anni di attività siamo riusciti a raccogliere 1955 tipizzati di cui 17 sono diventati effettivi donatori di vita.

I progetti ultimati

Nei vari anni i progetti ultimati sono stati molteplici: borse di studio a biologi del reparto USC Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, acquisto di un termociclatore per il medesimo laboratorio finalizzato a velocizzare l’analisi dei campioni salivari, la stessa Unità Mobile, prima in Italia del suo genere. In ultimo una carrozzina 4×4 adatta a far percorrere a persone con disabilità motoria i sentieri agrosilvopastorali come la mulattiera Albino Selvino.

Il motto: “dire, fare donare”

“Il motto significa parlare con la gente, soprattutto ai ragazzi e adulti dai 18 ai 35 anni che rappresentano il range dei possibili donatori – spiegano i componetni dell’associazione -. Informare come avviene la donazione del midollo osseo, la procedura da seguire ed i risultati a cui porta. Fare di tutto per entrare nel cuore della gente e farla diventare partecipe tramite manifestazioni di ogni genere, assemblee, lezioni scolastiche, banchetti nelle piazze. Far capire che donare la possibilità di rinascere è un gesto sublime e importante, che donare il proprio tempo libero per una giusta causa e il proprio midollo osseo cambiano radicalmente il futuro del malato di leucemia”.

“Abbiamo scelto come logo il girasole in quanto è un fiore che, per continuare a vivere, ha bisogno della luce del sole. Allo stesso modo, una persona che necessita di un trapianto di midollo osseo, è alla ricerca di un sole particolare: il donatore. Il petalo rosso che si vede in mezzo a tanti altri petali gialli è proprio il malato leucemico, che rimane della stessa forma degli altri ma che emerge per il suo bisogno di attenzione e aiuto immediato”.

“Il girasole è racchiuso tra due mani, le mani di chi decide di donare la vita. La compatibilità per trovare il giusto donatore, ad oggi è di uno a cento mila, dunque è fondamentale che più persone possibili siano iscritte al registro, prima che il petalo rosso svanisca del tutto. Questo nostro quindicesimo anno di vita ci ha resi consapevoli di quanto la ricerca ha fatto passi enormi nel campo della cura della leucemia ma anche quanto la conoscenza attuale del problema e della potenziale cura siano ancora poco diffuse. Noi ce la mettiamo tutta e continueremo a farlo, guidati sempre dal nostro sole chiamato Federica”.

 Maurizio Albergoni: Presidente dell’associazione e papà di Federica

«Federica vive in ogni persona che aiuta:in coloro che hanno donato e ricevuto un trapianto di midollo osseo. Federica continua a vivere anche attraverso il messaggio dei volontari che ogni giorno s’impegnano per trasmettere l’importanza del dono che dà la vita. Questi quindici anni di attività hanno dimostrato che c’è modo di esistere anche se fisicamente non si è più con i propri cari».

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