Cronaca
Caldaie – Confartigianato Bergamo: “No alla riduzione dei controlli sugli impianti termici”
Caldaie – Confartigianato Bergamo: “No alla riduzione dei controlli sugli impianti termici: sicurezza e qualità dell’aria non sono negoziabili”
Confartigianato Imprese Bergamo si unisce alla posizione espressa a livello nazionale da Confartigianato, CNA e Casartigiani, che hanno manifestato forte preoccupazione e netta contrarietà rispetto alle indiscrezioni che ipotizzano una riduzione o addirittura il superamento dei controlli sugli impianti termici di piccola potenza, ovvero quelli sotto i 35 kW, come le caldaie domestiche installate nelle abitazioni.
Una prospettiva ritenuta pericolosa e regressiva, poiché i controlli e la corretta manutenzione degli impianti termici rappresentano un presidio essenziale per la sicurezza delle persone, la tutela della salute, la qualità dell’aria e il risparmio energetico.
Caldaie: i numeri in Lombardia e provincia di Bergamo
In provincia di Bergamo operano circa 1.000 impiantisti termoidraulici, che garantiscono quotidianamente il corretto funzionamento di un parco impiantistico molto esteso.
In Lombardia risultano infatti circa 3.822.500 impianti termici targati e censiti nel CURIT – il Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici – di cui circa 525.500 localizzati a Bergamo e provincia.
Un dato particolarmente significativo riguarda la tipologia degli impianti: oltre il 94% di quelli censiti nel territorio bergamasco è costituito da impianti di piccola potenza, sotto i 35 kW, cioè caldaie domestiche.
«Parliamo del cuore del sistema di riscaldamento delle nostre case – sottolinea Luca Tirloni, rappresentante dell’Area Impiantistica di Confartigianato Imprese Bergamo –. I dati ufficiali del catasto indicano che quasi il 95% degli impianti rientra in questa categoria. Ridurre o eliminare i controlli significherebbe tornare indietro di cinquant’anni, abbassando drasticamente il livello di sicurezza degli edifici e trasferendo i rischi direttamente su cittadini e famiglie».
Secondo Confartigianato Imprese Bergamo, inoltre, i numeri del CURIT non restituiscono ancora un quadro completo: mancano all’appello migliaia di impianti non censiti e non certificati.
«Le cronache – prosegue Tirloni – raccontano quasi quotidianamente, anche nella nostra provincia, di incendi legati alle biomasse, intossicazioni da monossido di carbonio e ricoveri nei centri iperbarici. In questo contesto, indebolire uno strumento fondamentale come il controllo ispettivo periodico sugli impianti è un’ipotesi che riteniamo inaccettabile. La strada non è ridurre i controlli, ma semmai far emergere gli impianti non censiti, estendendo manutenzione e verifiche».
Anche in provincia rigoroso adeguamento alla normativa regionale
Sul tema interviene anche Cristina Porrati, consigliera dell’Area Impiantistica e referente dei manutentori di impianti termici di Confartigianato Imprese Bergamo:
«Come Confartigianato Bergamo abbiamo svolto un lavoro immane sul nostro territorio per adeguarci alla normativa regionale fin dall’istituzione del CURIT, avvenuta con la deliberazione della Giunta regionale del 18 luglio 2007 n. 8/5117, resa poi operativa in forma digitale nel 2008. Un impegno che si è tradotto in attività di sensibilizzazione e di supporto operativo. Sensibilizzazione rivolta non solo agli impiantisti associati ma anche ai cittadini, chiamati a verificare che il proprio impianto sia regolarmente censito e controllato. Mentre per quanto riguarda la parte operativa, abbiamo appositamente strutturato uno Sportello CURIT, con personale dedicato, per supportare gli impiantisti nelle pratiche di registrazione (ricordiamo che gli operatori sono obbligati a registrare gli impianti installati e a caricare sul portale tutti i rapporti di manutenzione e le prove fumi effettuati). Questo perché crediamo nella bontà e nella necessità di una normativa che in Lombardia è stata pionieristica e va nella direzione giusta. Smantellarla o indebolirla sarebbe un errore grave, con conseguenze per persone, edifici e obiettivi ambientali».
Confartigianato Imprese Bergamo ribadisce infine la richiesta che qualsiasi revisione normativa avvenga attraverso un confronto preventivo con le organizzazioni di categoria, garantendo controlli reali ed efficaci.
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