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Brutta ma vincente, l’Atalanta passa a Genova con Hien 0-1

L’Atalanta vince 0-1 a Marassi contro il Genoa, segnando all’ultimo minuto con Hien che ha sfruttato di testa da corner un’incertezza del portiere Sommariva

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foto Atalanta.it

Le definiscono partite sporche, e questa lo è stata più di tutte: l’Atalanta vince 0-1 a Marassi contro il Genoa, segnando all’ultimo minuto con Hien che ha sfruttato di testa da corner un’incertezza del portiere Sommariva.

Una vittoria insperata arrivata dopo una partita tutt’altro che positiva dei neroazzurri.Palladino deve far fronte ad assenze importanti per infortuni (Dijimsiti e Bellanova), Coppa d’Africa (Lookman e Kossounou) e lutto familiare (Pasalic), ma anche gestire con gradualità il rientro di Scalvini e Sulemana. Ecco allora che in difesa torna Hien al centro con Kolasinac a sinistra e De Roon a destra, sostituito a metà campo da Musah. In avanti con Scamacca e De Ketelaere c’è invece Maldini. In campo ci sono Carnesecchi, De Roon, Hien, Kolasinac, Zappacosta, Musah, Ederson, Bernasconi, De Ketelaere, Maldini, Scamacca.

Dopo soli tre minuti l’episodio cruciale che vede il portiere genoano Leali abbattere Maldini al limite dell’area, lanciato a rete solitario da un goffo tentativo di rilancio di Norton Caffy. Abisso decreta l’ineceppibile espulsione. Il Genoa resta in dieci e De Rossi per inserire il portiere di riserva Sommariva toglie Martin. Tutti si aspettano un’Atalanta che possa facilmente prendere il sopravvento, ma il Grifone trova motivazione e mordente nell’inferiorità numerica, difendendosi con intensità e ordine.

L’Atalanta fatica a giocare in velocità e circumnaviga l’area avversaria senza spunti di rilievo. Scamacca fatica a far raccordo e Maldini e De Ketelaere non hanno la meglio sui rispettivi avversari nell’uno contro uno. Bernasconi e Zappacosta sono timidi sugli esterni e arrivano poche conclusioni. L’unico cross davvero pericoloso viene deviato da Vasquez che anticipa De Ketelaere. Si va al riposo sullo 0-0.
In apertura di secondo tempo la fuga a destra di Norton Caffy regala un rigore in movimento a Vitinha, che incredibilmente manda fuori toccando il palo esterno. Un’occasione monumentale.

L’Atalanta è costantemente avvolta da un torpore che troppo ricorda quello di Verona ed in effetti è Carnesecchi ad evitare la capitolazione su un colpo di testa di Colombo, lasciato solo a centro area su azione da corner.

Palladino scuote la squadra inserendo Samardzic in fascia (fuori Zappacosta), poi Zalewski e Sulemana (fuori Bernasconi e un inguardabile Maldini) e infine addirittura Krstovic e Brescianini (fuori Kolasinac e Ederson). È un all-in come quello visto con il Cagliari, che ha non pochi rischi (finiamo con De Roon e Zalewski a fare i terzini) ma che costringe il Genoa a chiudersi nel bunker finale. L’ago della bilancia è il subentrato Sommariva, che prima fa il miracolo deviando un tiro super di Zalewski da fuori e poi capitola al 94′ sbagliando l’uscita su corner dello stesso Zalewski. Hien insacca di testa e porta a casa tre punti preziosissimi.

L’Atalanta sale al nono posto a 22 punti e continua una risalita che contro Inter, Roma e Bologna vivrà altri momenti cruciali. Genova ha portato punti, ma servirà un approccio Champions per tornare davvero nei quartieri alti. Adòss!

Giambattista Gherardi 

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