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Operatori di gioco legali ADM, ecco cos’è cambiato con le nuove concessioni
Il 2025 sarà ricordato dagli addetti ai lavori come l’anno della rivoluzione epocale nel settore dell’iGaming italiano. I motivi sono tantissimi! Possiamo tranquillamente affermare che è stato l’anno solare all’interno del quale si sono convogliate molte questioni nello stesso periodo. Non solo il boom dei siti di gioco on line .com, sprovvisti di regolare concessione ADM e quindi non autorizzati, ma anche la scadenza del bando delle concessioni.
Pensate un po’, più o meno negli stessi giorni in cui l’Atalanta assisteva al passaggio di consegne tra Mr. Juric e Mr. Palladino – prima della storica vittoria contro i campioni del mondo del Chelsea – l’Italia dell’iGaming raccoglieva in fretta e furia tutto il materiale per arrivare pronta al 12 novembre 2025, data in cui il vecchio quadro normativo è ufficialmente cessato. Bene, in questo articolo proviamo a spiegare cosa è accaduto.
Com’è cambiato il mercato del gioco on line
Si parte da una premessa: l’iscrizione al nuovo bando di rinnovo delle concessioni di gioco, che durerà fino al 2034 (9 anni), è costata la bellezza di 7 milioni di euro, una cifra di gran lunga superiore rispetto al decennio precedente. Ecco che, complice lo stop alle skin, il mercato si è improvvisamente ristretto e il numero degli operatori di gioco italiani si è immediatamente dimezzato. Ad oggi parliamo di 52 licenze e solo 46 operatori. Dunque sono state spazzate via le decine di realtà più piccole pre-esistenti.
Questa operazione è andata naturalmente a vantaggio degli operatori più grandi, i famosi top player, i quali hanno letteralmente centralizzato il controllo del gioco secondo una delle più note regole del mercato globale e ricordata anche dalla celebre frase dei Litfiba nel brano musicale con titolo “Barcollo”: “bocca grossa mangia bocca piccola”. A conti fatti, gli attuali dominatori del mercato italiano hanno avuto la possibilità di acquisire direttamente le fette di mercato dai più piccolini.
Intanto, entro marzo 2026 è prevista l’entrata in funzione delle nuove piattaforme nell’ambito del regime di licenza riformato. Nel frattempo, il mercato risulta già decisamente meno frammentato, in quanto in mano a pochi, anzi a pochissimi, soprattutto se si pensa che alcuni gruppi hanno acquisito più concessioni o detengono più di un terzo dell’intera torta italiana. Resta il vantaggio dichiarato: maggior possibilità teorica di esercitare il proprio potere di controllo da parte degli organi preposti.
Troppo presto per tirare le somme. Tra consorzi, iscrizioni, chiusure degli account e trasferimento dei database dei giocatori agli operatori approvati nel nuovo bando di gara, le nuove realtà non hanno ancora avuto un attimo di respiro per prendere consapevolezza di quanto accaduto e fare le prime valutazioni finanziarie alla luce dei primi mesi dal rinnovo del bando.
Attenzione al gioco consapevole
Come dicevamo in premessa, le novità hanno riguardato varie sfere del gioco on line. Innanzitutto, sono nuovamente in discussione le questioni riguardanti le sponsorship da parte dei brand di settore sulle maglie, negli stadi e nelle iniziative sia terrestri che online delle squadre di calcio, le quali lamentano un netto svantaggio finanziario rispetto alle libertà pubblicitarie concesse fuori dai confini italiani. Sotto la lente di ingrandimento è finita anche la comunicazione di brand in generale.
Ad oggi infatti, per gli operatori di gioco risulta necessario curare molto i testi e tutta la comunicazione dedicata alle promozioni, le quali devono prevedere termini e condizioni chiari e precisi. A tal proposito, per valutare i migliori codici promo casino, puoi consultare siti di comparazione autorevoli come Migliorcasinobonus.com per scegliere con consapevolezza l’offerta più adeguata al tuo tipo di gioco.
A quanto pare, l’obiettivo dichiarato al momento dell’annuncio del bando, consiste nel mettere i giocatori nelle condizioni di giocare in modo consapevole. Infatti, la tutela dei giocatori resta tra i capisaldi del nuovo bando, tant’è che ADM ha confermato tra gli obblighi previsti per i nuovi concessionari, anche il finanziamento obbligatorio di campagne di gioco responsabile (0,2% del GGR, con un tetto massimo di 1 milione di euro all’anno).
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