Cronaca
Monte Pora e rete fognaria: il TAR dà ragione al Comune
Monte Pora, svolta sulla rete fognaria: il TAR dà ragione al Comune. La sindaca Tagliaferri: “Finalmente si chiude un capitolo lungo decenni”
Il Comune di Castione della Presolana fa chiarezza sulla complessa vicenda della rete fognaria di Monte Pora, tema che da oltre cinquant’anni coinvolge residenti, proprietari di seconde case e realtà economiche della zona. Le recenti sentenze del TAR di Brescia hanno confermato la correttezza dell’operato comunale e aperto la strada alla realizzazione delle nuove opere di collettamento dei reflui.
“Queste decisioni mettono finalmente ordine in una situazione intricata che si trascina dagli anni ’70” commenta la sindaca Samantha Tagliaferri. “Ora possiamo procedere con la realizzazione di un impianto efficiente, a tutela dell’ambiente, della salute pubblica e dello sviluppo turistico del Monte Pora”.
La vicenda: dall’impianto mai collaudato allo sversamento del 2023
La storia parte negli anni Settanta, quando la società lottizzante stipula con il Comune una convenzione urbanistica che prevedeva la realizzazione delle opere primarie: strade, parcheggi, fognature, rete idrica ed elettrica, gas e aree verdi. La convenzione stabiliva che le opere sarebbero passate gratuitamente al Comune solo dopo verifica della loro “buona e regolare esecuzione”.
L’impianto di depurazione realizzato dal lottizzante si rivela però inadeguato fin dall’inizio, tant’è che nel corso degli anni la gestione passa di mano più volte – dal Consorzio “Centro Residenziale Malga Alta di Pora” all’“Associazione Residenze del Pora”, fino al Consorzio “Monte Pora” – per poi essere definitivamente abbandonato.
Il Comune, ritenendo l’opera non idonea, non ne ha mai accettato la proprietà. Nel 2021, vista l’assenza di un sistema di smaltimento adeguato, avvia il procedimento per la possibile dichiarazione di inagibilità degli immobili.
La situazione esplode nell’estate 2023, quando uno sversamento di reflui sulla pubblica via porta all’emissione dell’ordinanza urgente n. 36 del 31 agosto. L’atto obbligava i proprietari e la società lottizzante a ripristinare il tratto di condotta danneggiato. L’ordinanza viene impugnata da diversi destinatari, aprendo la strada a un lungo confronto.
L’accordo transattivo e i ricorsi al TAR
Il dialogo tra Comune e proprietari porta, nell’aprile 2025, a un accordo transattivo: gli immobiliari si impegnano a sostenere i costi del nuovo collettamento fognario, mettendo a disposizione del Comune le risorse perché possa procedere alla progettazione e alla realizzazione dell’opera.
Tuttavia, 31 proprietari presentano ricorso al TAR sostenendo che sarebbe il Comune a dover eseguire e finanziare i lavori, poiché – secondo la loro tesi – le aree sarebbero passate automaticamente nella proprietà comunale.
Le sentenze del TAR chiariscono invece che:
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il Comune ha agito correttamente nel rifiutare l’acquisizione degli impianti, mai collaudati e mai idonei alla loro funzione;
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non si è verificato alcun trasferimento di proprietà al Comune;
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le spese di manutenzione e adeguamento ricadono sui privati coinvolti, non solo sulla società originaria ma anche su tutti gli aventi causa, cioè tutti i successivi acquirenti degli immobili.
“È stato confermato ciò che sosteniamo da sempre: non si possono scaricare sulla collettività i costi di opere private mai realizzate correttamente” dichiara la sindaca Tagliaferri.
Al via la progettazione: 2,5 milioni già raccolti
Grazie all’accordo sottoscritto dalla stragrande maggioranza dei proprietari e degli operatori economici – inclusa la società che gestisce gli impianti sciistici – il Comune ha potuto avviare la progettazione delle nuove opere. Sono già disponibili circa 2,5 milioni di euro.
Una recente delibera consiliare (22 dicembre) ha inoltre approvato il nuovo accordo con la società lottizzante originaria per l’acquisizione delle aree necessarie allo svolgimento dei lavori.
“Contiamo di iniziare il cantiere alla fine della prossima estate” afferma Tagliaferri. “È un intervento strategico, atteso da decenni, che restituirà sicurezza igienico-sanitaria e darà nuovo impulso allo sviluppo turistico del Monte Pora”.
Riscossione delle quote mancanti e possibili conseguenze sulla agibilità
Per coprire le quote non ancora versate da una parte dei proprietari, il Comune ha anticipato le somme residue. Ora procederà alla riscossione, anche in forma coattiva tramite ordinanza-ingiunzione.
Per i soggetti che non provvederanno ai pagamenti, l’Amministrazione valuterà inoltre ogni ulteriore conseguenza, compresi gli effetti sulla agibilità degli immobili.
“Il nostro obiettivo non è penalizzare nessuno, ma garantire il rispetto delle regole e l’interesse pubblico” conclude la sindaca. “La comunità ha diritto a un sistema fognario finalmente efficiente, moderno e sicuro”.
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