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LE FALSE VERITA’

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copertinaUna caratteristica che distingue l’arte dalle altre forme di comunicazione è quella di identificare determinati aspetti attraverso un colore. Lo fece in primis Picasso ideando il periodo azzurro, lo seguì Tano Festa con il Viola. Nacquero i romanzi rosa e infine vi fù l’invenzione di Mondadori che battezzò con il Giallo quella serie di romanzi che narravano di fatti criminosi risolti oppure no. Il colore del sole è ancora oggi uno dei più gettonati in libreria, ma spesso si finisce con il trovarsi davanti pagine che hanno sbagliato candeggio e che si sono impiastricciate di tinte slavate. Così non è per la prima stesura di Le False Verità, opera caleidoscopica a firma di Aldo Villagrossi, con natali a Dalmine, trasmigrazioni piemontesi, matrimonio in terra Turca e continui spostamenti che lo hanno portato a raccogliere una serie di dati inspiegabilmente sconosciuti. Villagrossi ha nelle sue mani un carteggio che meriterebbe maggior visibilità. Prove certe e documentate che Evita Peron venne sepolta nel cimitero di Dalmine.

Testimonianze su occultamenti e sparizioni della salma, implicazioni con la P2 di Licio Gelli, documenti che dimostrano le trame tessute dalal massoneria italica ed europea. Villagrossi ha cercato, raggiungendo in parte l’obbiettivo che si è preposto, di fare ordine in una storia che decisamente merita di essere letta. Troppo spesso si viene abituati ad ascoltare una sola verità, facendola propria, credendo che la fonte sia attendibile e rifiutandodi credere che le smentite possano costituire un nuovo spunto di valutazione. Aldo Villagrossi ha scavato a fondo portando alla luce fatti che diversamente sarebbero finiti nel dimenticatoio. Cosa ci faceva un presunto ingegnere argentino a Dalmine. Cosa c’entrano i servizi segreti israeliani. Chi ha nascosto e protetto il regime Peronista che ha più volte fatto visita al cimitero bergamasco ? Sono domande a cui Le false verità danno risposta.

Il romanzo è decisamente interessante. Ha una buona struttura narrativa, avvince dalla prima all’ultim apagina e, parere personale, avrebbe potuto avere maggior carne da mettere al fuoco. La storia forse è stata narrata troppo brevemente. Sin dalle prime pagine si respira quell’atmosfera di racconto radiofonico che vorremmo non finisse mai. Uno dei pochi romanzi che meriterebbe la riduzione cinematografica e che ha la capacità di rendere decisamente visibili le pagine che lo strutturano.

Villagrossi ha dalla sua il phisique du role che lo pone a cavallo fra un moderno Scherlock Holmes e un possibile Indiana Jones. Lo consiglio vivamente a chi ha deciso di allenarsi in posizione orizzontale sulle spiagge italiche o in alternativa a chi ha già letto per intero il manuale delle giovani marmotte ed è alla ricerca di un nuovo libro per capire come destreggiarsi fra gli enigmi della vita. Un buon romanzo che da luce alla letteratura orobica.

 

LE FALSE VERITA’ 

di Aldo Villagrossi

disponibile anche in formato KINDLE

 

Per una buona lettura si consiglia

Dolma con peperone verde e Salma con foglia di vite

Baclava o in alternativa doppia porzione di tulumba

Pasteggiate con del Raki, abbondantemente diluito

Caffè Italiano

 

A cura di William Amighetti

 

SCRIVI A amighetti.william@gmail.com

 

 

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