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ELEZIONI IN COMUNITA’ MONTANA, ENTRO IL 10 LE CANDIDATURE. E BIGONI PROPONE “LE ZONE OMOGENEE”

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Il 16 settembre alle 20.30 a Clusone è convocata l’assemblea della Comunità Montana della Valle Seriana che vede come punti all’ordine del giorno l’elezione del Presidente e della Giunta Esecutiva. Il mandato dell’attuale presidente Eli Pedretti è arrivato a scadenza naturale, ora si può dunque presupporre una continuità con una sua nuova candidatura ma anche un confronto con un nuovo candidato. Le candidature vanno presentate entro il 10 settembre.

Molto dipende dai nuovi equilibri politici che si sono delineati in seguito alle elezioni comunali della scorsa primavera: Pedretti infatti, qualora si ricandidasse, avrebbe l’appoggio del centro destra che ha riconquistato Albino e confermato Cene e Cazzano Sant’Andrea. Diversi però sono i comuni in cui il centro destra ha perso come Alzano Lombardo, Parre e Pradalunga.

Che un cambiamento sia in atto non si può negare: come è stato dimostrato ad esempio dall’elezione del nuovo Presidente di Uniacque, Paolo Franco, vice coordinatore di Forza Italia della provincia di Bergamo accompagnato da una Giunta targata PD. Nuove alleanze dunque potrebbero delinearsi e questi sono i giorni decisivi.

 

LA PROPOSTA DEL SINDACO DI ARDESIO: CREARE LE “ZONE OMOGENEE”

Intanto nei giorni scorsi è stata postata del sindaco di Ardesio, Alberto Bigoni, sulla pagina del suo gruppo lista civica Ardesio Unita, una proposta per gestire al meglio questo ente. Così si legge sul blog.

“La speranza è che si possa dare discontinuità rispetto alle logiche prettamente di natura politica che fino ad oggi hanno prevalso nella gestione dell’Ente: la territorialità deve contare più della politica se si vuole avere un Ente equo, efficiente e non percepito dalla cittadinanza come un carrozzone anacronistico. Come? Dividendo il territorio in diverse “zone omogenee”. Ogni area potrebbe nominare in totale autonomia il proprio rappresentante che avrebbe quindi la carica di assessore nella futura Giunta che verrà designata. In altre parole, sei nomi per sei zone, da Valbondione a Ranica, passando per la Presolana, la Val Gandino e la Val del Riso. In piena autonomia, le zone designano e l’assemblea della Comunità ratifica. Il candidato Presidente per questa giunta dovrebbe essere necessariamente un nome di garanzia, capace di trovare la convergenza tra le molteplici anime che amministrano i diversi Comuni, che voglia puntare tutto sul “fare”, sfruttando le proprie doti di mediatore e la personale esperienza da amministratore (pubblico e possibilmente anche del privato).

Bigoni continua poi sottolineando la necessità che l’ente si dia degli obiettivi diversi rispetto agli anni scorsi, legati soprattutto al dissesto idrogeologico e ad un reale aiuto ai comuni interessati.

“Su quali fronti e per quali prospettive? Quale è l’obiettivo della Comunità Montana? Eliminare lo squilibrio socioeconomico esistente tra la popolazione montana e quella non montana. Se si conviene su questo punto, si può trovare il perno su cui costruire il lavoro della Giunta guardando soprattutto ad un tema fin qui preso troppo sotto gamba, presente soprattutto nelle zone montane (ma non solo) ovvero quello della prevenzione del dissesto idrogeologico. Se la CM decidesse di dare una risposta concreta, in termini di opere, per quanto sarà possibile fare, nell’ottica della manutenzione del territorio, i Comuni non potrebbero che beneficiarne. Un tema di scottante attualità, vista la situazione causata dal maltempo nell’estate 2014. Negli anni passati si è preferito dare priorità ad altre attività, forse perché la prevenzione comporta una visibilità minore rispetto ad altri interventi, ma oggi paghiamo un prezzo altissimo per una miopia amministrativa passata. Possiamo porvi rimedio, gli strumenti ci sono: fondi, procedure, competenze, si tratta “solo” di dare la massima priorità a questa voce”.

Nel lungo articolo Bigoni cita anche la chiusura dell’Ente più volte prospettata dagli organi di governo superiori ma mai realizzata e invita i suoi colleghi sindaci a responsabilizzarsi di fronte alle prossime elezioni, “L’Ente è vivo e vegeto, ha competenze e servizi da erogare, come abbiamo avuto modo di constatare. Ai sindaci, quindi, la scelta: aspettare passivamente una chiusura, ammesso che mai avvenga, o provare a trasformare l’Ente in uno strumento a supporto dei Comuni e delle Unioni dei Comuni fino a quando ce ne sarà data l’opportunità?” 

 

Nella foto la sede della Comunità Montana a Clusone

 

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