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Cronaca

Un incredibile tuffo nella storia: stupisce a Gandino il fascino di In Secula – Foto

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Serata indimenticabile davanti alla monumentale Basilica di Gandino. Centinaia di figuranti in costumi fanno rivivere la vita di don Francesco della Madonna, fondatore delle Orsoline. In scena davanti a migliaia di spettatori paramenti originali, costumi antichi, cavalli e fuochi d’artificio.

Un incredibile ed efficace tuffo nel passato, ma anche lo squarcio sorprendente su un futuro vicino e possibile per valorizzare il contesto artistico e storico del borgo di Gandino. Non ha tradito le attese di migliaia di spettatori, sabato 1 luglio a Gandino, la rievocazione storica In Secula, organizzata dalla Pro Loco e giunta alla sua ottava edizione. 

Lo staff di volontari e comparse (non mento di 350 persone) guidato dal presidente Lorenzo Aresi e coordinato da Silvio Tomasini ha ancora una volta messo in moto la macchina del tempo per rievocare (nei luoghi in cui si sono effettivamente verificati) episodi importanti della ricchissima storia gandinese. Il titolo dell’edizione 2017 è stato “Un vento nuovo a Gandino – Don Francesco Della Madonna e le Orsoline”, per ricordare l’ormai imminente Bicentenario di fondazione dell’Istituto che in via Castello a Gandino ha ancor oggi la propria Casa Madre.

L’Istituto delle Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata (prima congregazione di vita apostolica nata in Italia dopo le soppressioni napoleoniche) fu fondato a Gandino il 3 dicembre 1818 da Don Francesco Della Madonna e approvato con decreto del 1858 (anno delle apparizioni dell’Immacolata a Lourdes) dal Vescovo di Bergamo mons. Pietro Luigi Speranza.  La Casa madre di Gandino ospita oggi le suore anziane ed è sede del Museo Storico dell’Istituto, inaugurato nel gennaio 2010. La Casa Generalizia è a Bergamo in via Masone. Nel mondo sono sparse 55 case, di cui ventisei in Italia, due in Polonia, dieci in Eritrea, otto in Etiopia, due in Kenya, due in Brasile e cinque in Argentina. Dal 2012 a guida delle Suore è stata eletta madre Raffaella Pedrini.

La rievocazione In Secula, dopo l’applaudito corteo di tutti i figuranti lungo le vie del centro storico, ha ricordato la vita e le opere di don Francesco della Madonna, dalla nascita (seguita pochi mesi dopo dall amorte delle madre), all’ordinazione, alla nomina a vicario (e successivamente prevosto) a Gandino. “Geniale – scrive Madre Raffaella Pedrini nell’introduzione al libro scritto da mons. Arturo Bellini – la sua intuizione di innescare un processo di rinnovamento della società a partire dall’educazione delle ragazze. Un sacerdote dal coraggio inaudito nell’accogliere e donare misericordia, anche a coloro gli avevano fatto del male”. Ecco allora rivivere i laboratori a domicilio per l’incannaggio della seta, con strumenti originali giunti dal Museo del Tessile di Leffe, maanche paramenti sacri originali e fedelissime ambientazioni, cui uno spettacolo pirotecnico ha dato contorni da fiaba. Un tripudio di colori che ha ricordato l’accoglienza riservata a Gandino nel 1831 al vicere Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena ed alla moglie Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, sorella di Carlo Alberto e zia di Vittorio Emanuele II.

Fra le comparse non sono mancati il prevosto don Innocente Chiodi ed i vicari don Marco Giganti e don Giovanni Mongodi. Quest’ultimo ha impersonato il Vescovo mons. Pietro Luigi Speranza. Da ricordare la commissione storica che ha lavorato ad antichi documenti e sceneggiatura, composta dal prof. Pietro Gelmi, Suor Melania Balini, Dolores Torri, Bianca Bertocchi, Anna Gamba e Silvio Tomasini, gli apporti canori della Corale Madonna d’Erbia di Casnigo guidata da Salvatore Cortinovis e del tenore Giovanni Brina, il team di costumiste coordinato da Antonia Zenoni. Lo spettacolo della storia ha strizzato l’occhio alla storia, ma segna con orgoglio la strada del futuro.

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