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Cronaca

Sara uccisa ad Albino, resta in carcere il marito assassino

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Confermata la condanna a 17 anni e 4 mesi per il marito di Sara El Omri, uccisa a coltellate due anni fa ad Albino.

La commemorazione in ricordo di Sara

A due anni dall’omicidio di Sara El Omri, la 19enne marocchina con disabilità uccisa dal marito ad Albino sul greto del fiume Serio nella serata del 2 giugno 2015, è stata confermata in Appello a Brescia la condanna a 17 anni e 4 mesi di carcere per Amine El Gahazzali, il 27enne marocchino che aveva agito con la complicità di una 16enne sua amante, J.S., di origine kosovare residente in Svizzera.

Il violento delitto si era consumato con un coltello da cucina: Sara era stata aggredita dal ragazzo dopo un diverbio scaturito sul greto del fiume Serio dove il giovane stava passando del tempo con la 16enne.

A causa della discussione la richiesta di separazione dell’allora 26enne che aveva sposato Sara per ottenere il permesso di soggiorno. Nel frattempo aveva messo incinta una 16enne di origine Svizzera: diventando così padre del bimbo di una cittadina elvetica, per regolarizzarsi avrebbe potuto ricorrere al ricongiungimento familiare senza bisogno di restare coniugato con Sara.

La sera del delitto

Quella sera alle 21 circa, nonostante le numerose ferite la 19enne era riuscita a trascinarsi nei pressi della stazione di Albino dove aveva chiesto aiuto confessando che era stato il marito ad ucciderla e spirando poco dopo.

Sara El Omri

Nella sentenza del maggio 2016 del processo di primo grado che si è svolto con rito abbreviato, quindi con sconto di un terzo della pena, il giudice aveva condannato il marocchino a 16 anni per omicidio e 1 anno e 4 mesi per maltrattamenti, oltre a una provvisionale di 100mila euro per il papà e 100mila euro per la mamma.

Con l’Appello è arrivata la conferma della colpevolezza del 27enne che, braccato la stessa notte dalle forze dell’ordine mentre si nascondeva lungo il Serio, aveva dichiarato di essersi difeso da un’aggressione della moglie.

Una versione non ritenuta attendibile soprattutto alla luce delle 24 coltellate inferte alla povera Sara. In seguito al delitto tutta la comunità si era stretta attorno alla famiglia della vittima che abita in Val Seriana.

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