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L'UNICA REGOLA DEL VIAGGIO

Il primo deserto non si scorda mai, soprattutto se lo si sperimenta in estate

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La mia amica Sara che vive da quelle parti da qualche anno me l’aveva detto”Qui fa talmente caldo che non sudi neppure, bevi, altrimenti ti disidrati come una prugna”. Per non incorrere in questo triste destino, la mattina in cui siamo partite alla scoperta del Red Rock Canyon e della Valley of Fire nel deserto del Nevada ci siamo dotate di due calici e di una bottiglia di Contadi Castaldi Franciacorta Brut opportunamente ghiacciato.

Come Thelma e Louise del nordest (Sara è bresciana e ci lega un’amicizia ventennale) siamo entrate nel deserto non proprio all’alba di un giorno di luglio, ricche di fresca energia. Diversamente da lei, non avevo la minima idea di cosa mi aspettasse e mi sono ritrovata catapultata dentro a un mondo con regole a parte.

Montagne di tutte le sfumature del rosso, del giallo, dell’ocra, del marrone, rocce con striature bianche o vere e proprie onde, enormi massi in equilibrio precario sul nulla. Ovunque guardassi, la ricchezza di quei paesaggi e il contrasto con il cielo di un incredibile azzurro mi schiaffeggiava. Più di ogni altra cosa mi colpiva il silenzio enorme, attraversato dal vento. E il sole, rovente, a piombo sull’autostrada nera su cui viaggiava veloce l’ombra delle nuvole.

Siamo scese per una breve escursione lungo il Mouse’s Tank, uno dei sentieri sabbiosi che attraversano il parco della Valley of Fire, miracolosamente e parzialmente all’ombra delle rocce più alte. In questa fornace all’aria aperta che si dice fosse il rifugio di un fuorilegge, ho fatto una scoperta incredibile. I nativi americani vivevano qui circa tremila anni fa e hanno lasciato incisioni rupestri in diversi punti. Una specie di alfabeto, figure geometriche e lei, la sciamana o donna pipistrello, una figura femminile con un mantello simile proprio alle ali di un pipistrello. La sciamana è grande pochi centimetri se non ricordo male, ma non ho mai scordato questa antica donna mistica, che racchiude in sé l’enigma di una profezia.

Mi capita di pensare ancora oggi alla Bat Woman che, mi piace credere, ha propiziato il mio battesimo del deserto. E come dico ogni tanto, la prossima volta toccherà a quello dell’Arizona (in inverno, in inverno… tranquilla Sara).

Qualcuno di voi ha ricevuto il battesimo del deserto? Raccontatecelo!

Maria Teresa Betti

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