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Cultura

Lorenzo Lotto, a Bergamo i capolavori della Santa Casa di Loreto

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Per la prima volta le opere lauretane di Lorenzo Lotto lasciano il Museo della Delegazione Pontificia per un’esposizione temporanea a Bergamo a Palazzo Creberg. Nella Sala consiliare esposti quattro capolavori di Andrea Previtali, restaurati dalla Fondazione Credito Bergamasco.

La presentazione alla stampa

Le nove opere di Lorenzo Lotto custodite nel Museo – Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto per la prima volta lasciano, tutte insieme, la prestigiosa sede marchigiana per un’esposizione temporanea: dal 6 ottobre al 2 novembre, grazie alla Fondazione Creberg, esse potranno essere ammirate a Bergamo, nello storico Palazzo del Credito Bergamasco in Largo Porta Nuova.

La più antica pala con San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, destinata a un altare laterale della Basilica, è il primo contatto tra il pittore e il santuario marchigiano, risalente al quarto decennio del Cinquecento. Seguono i quadri andati invenduti alla lotteria organizzata dal pittore ad Ancona nel 1550 (Cristo e l’adultera, Adorazione del Bambino, Sacrificio di Melchisedech e San Michele caccia Lucifero) e quelli eseguiti appositamente per il coro della Basilica (Battesimo di Cristo, Adorazione dei Magi e Presentazione al Tempio). Completa l’esposizione la piccola tela – di collezione privata ma custodita nello stesso Museo Pontificio – raffigurante il Combattimento tra la Fortezza e la Fortuna infelice, testimonianza di una delle ultime incursioni del pittore veneziano nel “cielo delle divinità pagane”.

«La mostra è un’occasione importante per vedere radunate insieme le ultime opere di Lotto» commenta Simone Facchinetti, Curatore dell’esposizione. «Sono quadri che aprono uno spiraglio sulla vicenda finale del pittore. In qualche modo sono state lette come delle opere “testamento”. In particolare la stupefacente “Presentazione al Tempio” si è prestata a questa lettura interpretativa, sia sotto l’aspetto compositivo, sia per quello stilistico. Si è sempre scritto che i migliori anni della sua vita Lotto li avrebbe trascorsi a Bergamo. Credo sia interessante conoscere anche il capitolo estremo.»

La possibilità di vedere riunito l’intero corpus di opere lottesche provenienti da Loreto è un’occasione straordinaria per ripercorrere, in parallelo, la vicenda biografica dell’autore. Lorenzo Lotto è una sorta di beniamino per Bergamo, la città in cui l’artista ha vissuto una delle stagioni più felici della sua vita, dal 1513 al 1525. Qui ha lasciato un numero significativo di opere, in gran parte ancora conservate nel luogo d’origine, in chiese della città e del territorio, oppure raccolte nell’Accademia Carrara.

«Chi ha ammirato i dipinti luminosi e stupefacenti del periodo bergamasco di Lotto sarà colpito dalla povertà dei mezzi impiegati nei dipinti estremi di Loreto» spiega Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg e Direttore della mostra. «Vanno visti alla luce di una vita vissuta, errabonda, alla ricerca della verità. Forse è questo l’aspetto che più colpisce degli ultimi di dipinti di Lotto: essi non sono solo strepitose opere d’arte ma corrispondono a un periodo particolare della vita del pittore, crepuscolare e introspettivo, caratterizzato dal declino fisico e dalla povertà. Guardandoli con una prospettiva diversa, essi ci consentono di rivivere, attraverso la struggente emozione che trasmettono, la vicenda ultima di uno straordinario uomo di inarrivabile talento che vive il periodo finale nella debolezza e in un incipit di quell’oblio, protrattosi poi per quattro secoli fino alla doverosa riscoperta del secondo Novecento.»

La Fondazione Credito Bergamasco – a titolo di ringraziamento per il generoso prestito da parte della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto – si è impegnata nel restauro conservativo di un’opera lauretana, il Sacrificio di Melchisedech, condotto dai Maestri Restauratori Minerva Tramonti Maggi e Alberto Sangalli, da anni collaboratori della Fondazione Creberg. In questo importante intervento, la Fondazione è stata affiancata dal sostegno di Immobiliare Percassi. Nel catalogo realizzato a corredo della mostra – che sarà distribuito gratuitamente ai visitatori – è contenuto un approfondimento sull’intervento di restauro condotto sul Sacrificio di Melchisedech direttamente nella Sala consiliare del Credito Bergamasco, e sul restauro dell’opera Adorazione dei Magi realizzato nei prestigiosi laboratori dei Musei Vaticani.

La mostra a Palazzo Creberg, dal 6 ottobre al 2 novembre, prevede un’apertura straordinaria di quattro fine settimana di apertura (7/8, 14/15, 21/22 e 28/29 ottobre), ingresso libero, visite guidate gratuite (per chi lo desidera) e catalogo illustrato in distribuzione gratuita. L’apertura nei giorni feriali segue gli orari della filiale del Credito Bergamasco-Banco BPM di Largo Porta Nuova, che sarà aperte per l’ordinaria attività di banca.

Iniziative collaterali

A corollario dell’esposizione dedicata alle opere lauretane di Lorenzo Lotto, la Fondazione Credito Bergamasco organizza e promuove, per tutto il mese di ottobre, molteplici iniziative.

Si inizia venerdì 6 ottobre, alle ore 21, nella Chiesa S. Maria delle Grazie (Bergamo, viale Papa Giovanni XXIII) con un concerto d’organo dell’olandese Geerten Liefting, vincitore del primo premio d’improvvisazione al 51° Concorso Internazionale di Haarlem 2016. Il concerto – basato sull’improvvisazione su immagini legate alla mostra di Lorenzo Lotto – rientra nella programmazione del XXV Festival Organistico Internazionale “Città di Bergamo”, sostenuto da anni dalla Fondazione Creberg.

Per venerdì 20 ottobre, alle ore 18, presso il Salone principale di Palazzo Creberg, è in programma lo spettacolo del gruppo artistico Antiche Contrade “L’ultimo Lotto: tra Fortezza e Fortuna”, una drammatizzazione della vicenda umana di Lorenzo Lotto con musiche di Monteverdi, Vivaldi, Respighi.

Giovedì 26 ottobre, sempre alle ore 18 presso il Salone principale del Palazzo, si terrà una conferenza del prof. Giovanni Carlo Federico Villa che incanterà il pubblico illustrando le opere lauretane di Lorenzo Lotto, accompagnato dalle note dei musicisti Jacopo Ogliari e Aurelio Pizzuto (violino e violoncello).

Grandi Restauri a Palazzo Creberg

Prosegue il programma dei Grandi Restauri sostenuti e realizzati dalla Fondazione Credito Bergamasco nella convinzione che le opere d’arte siano beni insostituibili.

«Per le opere d’arte – spiega Angelo Piazzoli, curatore del progetto – il restauro è un intervento necessario, spesso vitale. Questo è il motivo principale che da tempo ci induce a sostenere un’articolata campagna di restauri, finalizzata alla salvaguardia di un patrimonio comune che riteniamo di valore identitario, come attestato dai restauri di circa trenta capolavori realizzati direttamente a Palazzo Creberg che, prima della restituzione alle comunità di appartenenza, divengono oggetto di ammirazione, contemplazione e approfondimento dei nostri ospiti, in un percorso virtuoso volto all’educazione al bello e alla conoscenza del nostro rilevante patrimonio storico-artistico. A questi si aggiungono i numerosi interventi di ripristino operati direttamente sul territorio, nelle comunità locali».

In questa occasione, nella Sala consiliare del Credito Bergamasco, saranno esposti quattro capolavori di Andrea Previtali (1480 – 1528) al termine delle rispettive operazioni di restauro. Al centro della sala, i visitatori potranno ammirare la pala della Cappella di S. Benedetto del Duomo di Bergamo, ritraente S. Benedetto da Norcia fra S. Gerolamo e S. Ludovico da Tolosa, con la relativa predella che riproduce Tre episodi legati all’assoluzione di Bergamo dall’interdetto di papa Giovanni XXII, opere ripristinate dalla restauratrice Delfina Fagnani. Ai lati della grande pala centrale, la pala della Parrocchia di Locatello (Bg) raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo, il cui restauro è stato curato da Andrea Lutti e Sabrina Moschitta, e due tavole provenienti dalla chiesa di S. Maria Annunciata di Serina (Bg) con i Santi Pietro Martire e Nicola da Tolentino, restaurate da Fabiana Maurizio, per quanto riguarda la parte pittorica, e da Leone Algisi, per i supporti lignei.

Per tali interventi di restauro – tutti condotti sotto la direzione delle competenti Soprintendenze e dedicati, come già annunciato a fine 2016, al ricordo di Eugenia De Beni – Fondazione Creberg è stata affiancata dal sostegno di Nettuno srl.

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