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La Prefettura boccia le ordinanze anti migranti dei sindaci

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provincia di bergamo

La Prefettura di Bergamo scrive ai sindaci di centrodestra per ritirare le ordinanze anti-profughi. Bertocchi di Alzano: “La leale collaborazione contenuta in Costituzione è sempre da interpretarsi a senso unico?”.

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La Prefettura di Bergamo, relativamente alle ordinanze emanate dai sindaci di centrodestra della provincia, ha inviato una lettera che chiede ai primi cittadini di ritirare le cosiddette “ordinanze anti-profughi” nate per limitare la facoltà dei privati di aderire alle richieste del governo e delle prefetture stesse per l’accoglienza diffusa dei migranti. In questi documenti previste sanzioni per chi non informa in tempo il Comune dell’arrivo dei migranti.

Nel documento della Prefettura si legge:

Questa Prefettura, dopo attento esame ed acquisizione delle valutazioni dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Brescia, osserva che l’atto sindacale in parola presenta diversi profili di dubbia legittimità. Si chiede di valutare con urgenza l’opportunità di provvedere all’annullamento dell’ordinanza, al fine di prevenire l’insorgere di un contenzioso e dei relativi effetti. Il termine massimo per rispondere è stato fissato entro il giorno 18 ottobre.

Il modello dell’ordinanza proposta dai sindaci di centrodestra si rifà a quella emanata dal sindaco leghista di Palazzago Michele Jacobelli, tra i primi ad aver chiesto ai cittadini di avvisare con anticipo il Comune in caso volessero accogliere. Pena multe dai 2.500 a 15mila euro.

La Prefettura a settembre ha così chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato, l’organo deputato alla tutela e alla rappresentanza delle pubbliche amministrazioni. Risultato: la dubbia legittimità delle ordinanze e la conseguente richiesta di ritirarle per non far insorgere contenziosi.

Tra i sindaci coinvolti anche Camillo Bertocchi, primo cittadino di Alzano Lombardo che commenta così la vicenda: “Ho informato preventivamente della mia ordinanza il Prefetto senza avere risposta. Il giorno stesso ho depositato agli uffici un regolamento dicendo che l’ordinanza avrebbe avuto effetto solo per il tempo necessario ad approvare il regolamento. Il regolamento sarà approvato il 15 novembre. Ciononostante mi trovo di fatto diffidato per una incombenza, ovvero quella di informare i sindaci dell’invio di richiedenti asilo, che ragionevolmente spetterebbe al Prefetto. Non posso esporre l’ente a contenziosi e quindi revocheró, anche se mi piacerebbe capire se davvero la leale collaborazione contenuta in Costituzione sia sempre da interpretarsi a senso unico come intende l’Avvocatura dello Stato”.

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