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FIT by G – Festa del Compatrono a Clusone. L’importante è partecipare

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Pierre de Frédy, il barone di Coubertin, chiamato solitamente Pierre de Coubertin  è stato un pedagogista e storico francese, noto per aver fondati i moderni giochi olimpici. In egual modo conosciuto per la sua celebre frase «L’importante non è vincere, ma partecipare», espressione che viene spesso utilizzata, sfruttata, usata con ironia, talvolta pure citata a sproposito nella nostra quotidianità.

Personalmente non ho mai partecipato a giochi di competizione perché psicologicamente non fanno per me. Nelle scuole dell’obbligo, ricordo, riuscivo a mala pena a prendere coraggio e partecipare con decente coraggio nelle partite di pallavolo. Con spirito di adattamento nel tempo, ho capito che non fanno per me, ma che non dovevo abbandonare lo sport per questo motivo.

Nel mio cammino ho scoperto tantissime attività che non prevedono per forza la competitività e il vincere sugli altri. Mi hanno affascinata. Prima tra tutte zumba fitness in cui non c’è gara né saggio finale dei corsi. Ogni persona si allena e si diverte senza il peso di dover per forza primeggiare.

Invece ieri, domenica 24 giugno, per la giornata del compatrono di Clusone si sono svolti i giochi d’altri tempi a squadre organizzati dalla Turismo Pro Clusone. Ho partecipato un po’ per scherzo e un po’ per caso. Devo dire che prendendola col sorriso mi sono molto divertita.

Mia figlia alla partenza della specialità in cui mi sono cimentata, la corsa coi sacchi, mi dava già per perdente. Mi ha fatto sorridere più che abbattere. E pure riflettere.

L’importante è partecipare e magari anche vincere, ho pensato io. Non conosco nessun atleta che non viva con angoscia l’eventualità della sconfitta. Tanti vivono il pensiero di fallimento come schiacciane addirittura come un blocco psicologico, più che come opportunità di crescita come sportivo e come persona.

La paura del fallimento incide negativamente anche sulla performance sin un atleta perché lo indice ad assumere un atteggiamento cauto con la conseguenza di non spingersi a rischiare. La paura genera anche un dialogo interno negativo poco funzionale alla concentrazione.

Alla fine, alla gara coi sacchi sono arrivata quinta. Eravamo in cinque a gareggiare. Quindi per la prossima volta l’importante non sarà vincere, ma almeno fare qualche test anti inciampo pre gara quello sì!

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