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Cultura

Echi d’Organo, a Gandino incroci di musica e storia

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Da sabato 17 novembre a sabato 8 dicembre 2018 a Gandino: Echi d’Organo, la rassegna che incrocia musica e storia.

L’organo Urbani Bossi 1858 – Gandino

Una rassegna nata per sottolineare l’incredibile patrimonio storico, artistico e musicale della Val Gandino, che annoda in tre concerti di prestigio i fili di una storia secolare. E’ in programma dal 17 novembre all’8 dicembre 2018 a Gandino la tredicesima edizione di “Echi d’Organo”, il percorso musicale  tra gli organi storici della Valle. L’iniziativa, organizzata dalla Pro Loco locale con il patrocinio di Comune e Parrocchia di Gandino, Istituto delle Suore Orsoline di M.V.I. di Gandino ed Atalanta Club Val Gandino, è destinata quest’anno a sottolineare alcuni aspetti importanti della storia organistica.  “Gandino è il paese della Bergamasca (e non solo) – conferma Giosuè Berbenni delegato emerito della Sovrintendenza per gli organi storici – che ha, per qualità e storia, più organi pregevoli. Una grande storia che inizia già nella prima metà del Quattrocento, allorché i reggenti della chiesa parrocchiale di S. Maria nel 1445 pagarono per un anno “lire sei imperiali all’organista Mauritio de Zambellis”. Nel 1575 il cardinale Borromeo, in occasione della visita pastorale, ebbe modo di ascoltare organa satis pulchra”.

Il concerto inaugurale di sabato 17 novembre si tiene alle 21 nella Basilica di S.Maria Assunta e vedrà impegnato il duo organo-violino formato da Carlo Centemeri (all’organo Bossi Urbani dl 1858) e Silvia Maffeis.  “Il programma proposto – spiega Centemeri –  ci racconta di Gandino attraverso l’ottocento, attraverso la figura dell’organista Felice Moretti, titolare dell’organo di Gandino fino al 1818, quando entrò in seminario per uscirne con il nome di Padre Davide. Padre Davide, oggi considerato una delle figure chiave della musica organistica italiana, vive in un periodo estremamente interessante della creativitá artistica ottocentesca: si forma a Bergamo sotto la guida del bavarese Simon Mayr avendo come compagno di corso Gaetano Donizetti, con cui manterrà sempre una notevole vicinanza stilistica e una lunga amicizia. Ma la sua attività artistica si svolge proprio lungo tutto il risorgimento lombardo: da un’influenza comune di autori come Haydn, Mozart, Gluck, Salieri da un lato si svilupperà il grande stile operistico italiano (sostenuto anche dal sentimento nazionalista), dall’altro il mondo austroungarico vivrá la stagione di Beethoven, di Schubert e dei grandi romantici”. Il concerto del 17 novembre accosterà brani che racconteranno questa storia: da una parte lo stile italiano di Padre Davide, dall’altra, la nuova generazione tedesca, alla ricerca di quelle radici comuni che, pur divise dalla politica, dimostrano la costante unità del linguaggio musicale mitteleuropeo.

Il concerto di sabato 2 dicembre viene proposta in coincidenza con il Bicentenario di Fondazione dell’Istituto delle Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata di Gandino. La serata si svolge per questo nella chiesa dei Ss.Carlo Borromeo e Mauro abate, annessa al convento di via Castello. “Un vero e proprio luogo della storia – spiega Silvio Tomasini che condivide con Salvatore Cortinovis la direzione artistica della rassegna – dato che qui Giuseppe Serassi, fondatore della celebre dinastia di organari, allestì un organo per l’antico Convento delle Benedettine di Gandino. Non si trattava di una magnanima elargizione, bensì di una vera propria dote per la figlia Caterina (cantante e musicista), che nel 1743 si era fatta monaca claustrale proprio a Gandino. Lo strumento è purtroppo andato disperso a inizio ‘800, smantellato in seguito alla requisizione del convento da parte dei soldati napoleonici. I Serassi, definiti gli Stradivari degli organi, costruirono comunque nel 1833, un altro pregevole strumento per la comunità gandinese, quello ancor oggi attivo nella chiesa di S.Croce e S.Alessandro”. Il concerto si lega quindi alla storia gandinese attraverso il singolare abbinamento fra organo e campanine, grazie alle note di don Ilario Tiraboschi ed alle esecuzioni con le antiche campanine degli allievi della Federazione Campanari Bergamaschi guidati dal presidente Luca Fiocchi. Per l’occasione verrà presentato il nuovo Cd legato alla tradizione campanaria gandinese.

Sabato 8 dicembre alle 21 si torna in Basilica, con il concerto natalizio organizzato dall’Atalanta Club Valgandino. “Laudate Pueri Dominum” volgerà uno sguardo al futuro, grazie alle voci dei Piccoli Cantori delle colline di Brianza ed al Li.Ve. Licabella Vocal Ensemble, diretti da Floranna Spreafico. I concerti delle passate edizioni di “Echi d’Organo” sono disponibili online (in formato mp3 scaricabili gratuitamente) sul sito gandino.it

Info e programma completo della rassegna “Echi d’Organo” sono disponibili sul sito www.lecinqueterredellavalgandino.it.

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