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Cultura

“La sposa” di Parolini, un velo bianco contro il femminicidio

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“La sposa”: la nuova installazione di Ivano Parolini contro il femminicidio sarà esposta nel weekend a Gandino.

Uno strascico di dolore, per non dimenticare le tante donne vittima di violenza. Sabato 24 e domenica 25 novembre, dalle 10 alle 16, è visitabile a Gandino nello spazio Lost My Mind (ex Lanificio Rudelli) di via Ciro Menotti l’installazione “La Sposa” ideata e allestita dall’artista Ivano Parolini._

“E’ un progetto – spiega Parolini, nativo di Gandino – nato per ricordare le innumerevoli e violente morti di donne, spesso per mano di persone a loro affettivamente vicine.

Il soggetto dell’installazione è un abito da sposa, in ricordo di Giuseppina Pasqualino di Marineo (in arte Pippa Bacca), l’artista milanese che, nel 2008, indossando proprio un abito da sposa, partì con l’obiettivo di portare un messaggio di pace e di amore. Un progetto artistico che la condusse in varie nazioni, sino ad Istanbul in Turchia, dove venne stuprata e uccisa brutalmente”.

L’installazione sul monte Alben

Ivano Parolini la scorsa estate ha creato la propria performance sulla vetta del Monte Alben, a cavallo fra Val Seriana e Val Serina. Dopo aver realizzato un abito bianco con tessuto usato di norma nei corredi funebri (in collaborazione con Aurora Bertocchi di Stile Atelier di Peia), ha disteso uno strascico di ben 33 metri, conficcandovi un centinaio di bastoni catramati alti anche più di 2 metri. A vestire i panni della sposa, per l’occasione, è stata Paola Maffeis, moglie di Ivano.

“L’installazione di Ivano Parolini di forte dirompente impatto visivo, sfruttando lo spazio di un luogo preposto nella sua storia al lavoro prevalente di generazioni di donne – scrive Sandra Nava nel testo critico – concentra la scena sul simbolo stesso della vicenda storica ricordata di Pippa Bacca. Ma la domanda da porsi oggi, davanti alla potenza scenica della rappresentazione di Parolini rimane una sola: perché quella scelta, perché un abito nuziale, simbolo della purezza virginale e della dedizione femminile, per un “viaggio” tanto complesso quanto di improbabile realizzazione? Bacca decise di affidare a quel vestito, “l’habitum” che più è caro al possesso femminile, la carica rivoluzionaria di un richiamo di pace e uguaglianza che ancora oggi non è recepito all’interno stesso delle cosiddette società evolute, democratiche, spesso all’interno delle nostre stesse case. Oggi come ieri quello strascico di velo bianco è disseminato di violenze e soprusi e la forza di questa installazione è pari alla commovente forza di una storia che continua ad appartenerci”.

L’installazione di Parolini è comunque un messaggio di speranza e nell’allestimento a Gandino avrà non casualmente la forma di una parte della Sezione Aurea. “L’abito bianco, dispiegato sulle creste del molte Alben – spiega –  vuole quasi toccare il cielo per chiedere un aiuto dall’Alto. La sposa, lasciando la lunga coda dietro di sé, si trova più vicina al punto di chiusura. Il messaggio di speranza sta proprio nella ricerca, quasi utopica, di porre fine a questa scia di morti”.

Ivano Parolini vanta un importante curriculum, che l’ha visto protagonista di installazioni in Italia e all’estero. Di particolare rilievo negli ultimi anni l’installazione “Relitti” nella colonia Sciesopoli a Selvino ed il progetto “Anime”, quando un grande “Crocifisso” dipinto da Parolini è stato esposto all’altare maggiore della basilica di Gandino, con un allestimento scenografico di grande impatto.

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