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Fiera, gli indagati minacciavano il Cda di Promoberg

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Fiera, gli indagati minacciavano esposto per spaventare il Cda di Promoberg. Proseguono le indagini sui falsi rimborsi.

Proseguono le indagini sui falsi rimborsi finiti alle tasche dei dirigenti dell’Ente Fiera di Bergamo.

Da quanto emerso nelle intercettazioni il direttore tecnico di Promoberg Stefano Cristini e il segretario generale Luigi Trigona, il primo agli arresti domiciliari, il secondo destinatario della misura interdittiva della sospensione dalla carica per un anno, in un dialogo intercettato dai militari delle Fiamme gialle facevano riferimento a minacce per spaventare il Cda. La strategia era: ipotizzare un esposto alla magistratura in merito alle finte richieste di rimborso spese per far tacere il Consiglio d’amministrazione.

E così è stato visto che al termine della riunione del Cda del 30 maggio scorso, tutti i consiglieri a parte Alberto Capitanio (astenuto) avevano votato per il bilancio 2018 avvallando così l’operato dei due indagati e diventando a loro volta complici di quanto scoperto dalla Guardia di Finanza.

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