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Cronaca

Valgandino respira, il 5 ottobre il primo corteo

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Il 5 ottobre il Comitato “Valgandino respira” organizza il primo corteo pubblico per chiedere un intervento risolutivo al problema dell’inquinamento dell’aria.

“Dalle parole ai fatti” è con questo slogan che il Comitato “Valgandino respira” ha organizzato il 5 ottobre prossimo il primo corteo pubblico per chiedere un intervento risolutivo al problema dell’inquinamento dell’aria da parte del mondo politico e industriale.

“I temi ambientali legati all’inquinamento dell’aria ci interessano già dal 2000 – spiega Luca Tironi, portavoce del Comitato -. Il problema in Val Gandino c’è sempre stato, vista l’alta presenza di fabbriche e vista la conformazione del territorio che crea una sorta di ricircolo chiuso dell’aria e quindi anche dei fumi tossici esalati. Con il tempo la conoscenza della problematica è aumentata e oggi, grazie alle rilevazioni, sappiamo che i paramenti di legge, visto il sommarsi dei numerosi fumi esalati dalle varie ditte, vengono spesso superati. Per questo è ora di fare qualcosa coinvolgendo le istituzioni e gli industriali”.

Il corteo, assolutamente pacifico e aperto a tutti, prevede la partenza dal parcheggio della ex Automatica, in via Ca’ Antonelli a Gandino alle ore 15 per poi scendere verso il provinciale occupando la strada e concludere al cimitero di Leffe alle ore 17 circa.

“Speriamo che la gente combatta la timidezza e l’incertezza – continua Tironi – e scenda in strada con noi. Aspettiamo mamme e bambini e chiunque abbia a cuore il futuro di tutti. Abbiamo invitato anche gli amministratori locali. Più saremo, più verremo ascoltati”.

Il Comitato è stato costituito nel 2013 ma solo recentemente è cominciato un dialogo con gli amministratori locali per trovare una soluzione condivisa.

“Ci tengo a sottolineare – conclude Tironi – che noi non vogliamo che chiudano le fabbriche ma vogliamo poter aprire le finestre in tutta tranquillità. Non è facile organizzare un evento simile con tutte le autorizzazioni del caso ma siamo sicuri che la nostra voce non resterà inascoltata. Quello che chiediamo è che vengano posizionate delle centraline che possano monitorare costantemente l’aria. Inoltre c’è la possibilità di accedere a dei fondi regionali per adeguare gli impianti delle aziende. Di strada ce n’è da fare. Ovviamente tutti insieme”.

Chi volesse avere maggiori informazioni può iscriversi alla Pagina Facebook del Comitato.

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