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Cronaca

Manutenzione caldaie, istruzioni per l’uso

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È tempo di manutenzione caldaie. Da ADICONSUM il decalogo per la sicurezza. Quando e a chi affidare il controllo.

Con l’arrivo del freddo, il buon funzionamento della caldaia o del climatizzatore a pompa di calore è fondamentale, sia per assicurarti un inverno al caldo che per non incappare in spiacevoli sanzioni. Un impianto in ordine, inoltre, inquina e consuma meno.

La manutenzione periodica deve essere affidata a un manutentore o a un’impresa in possesso dei requisiti tecnico-professionali per garantire maggiore sicurezza per gli utenti, maggiore tutela della salute, riduzione dei consumi energetici, risparmio economico, minori emissioni e minore inquinamento.

Il costo della manutenzione ordinaria della caldaia varia a seconda delle società a cui ci si affida e a seconda della Regione e di solito va dai 60 euro agli 80 euro (si va oltre i 100 euro, invece, per la verifica delle emissioni). In generale, invece, ci sono altre spese  una volta acquistato l’apparecchio: il primo costo da sostenere è la prima accensione, il collaudo della caldaia appena installata, il primo controllo dei fumi, che solo alcune aziende  includono nel prezzo di acquisto; il secondo può essere  l’estensione della garanzia e l’assistenza programmata: a seconda dell’azienda, c’è un costo una tantum che varia dai 50 agli 80 euro e un canone annuale intorno ai 100 euro. Quindi, se – ad esempio – vuoi estendere la garanzia fino a 5 anni, ti verrà a costare tra i 500 euro e i 700 euro, un prezzo troppo elevato, nonostante copra le spese per i controlli previsti dalla legge (che in 5 anni, oltre a collaudo e prima accensione, sono uno o al massimo due), la manutenzione anche straordinaria ed eventuali pezzi di ricambio delle caldaie, che peraltro  non dovrebbero avere grossi problemi nei primi 5 anni di vita.

La manutenzione di impianti con potenza inferiore ai 35 kW deve essere effettuata secondo le indicazioni riportate sul libretto di uso e manutenzione dell’impianto del costruttore o fabbricante, rispettando le norme UNI e CEI relative al tipo di installazione.

Senza queste indicazioni, in Lombardia si deve intervenire almeno una volta ogni due anni per gli impianti termici alimentati a combustibile gassoso, e una volta all’anno per gli altri impianti.

Il manutentore, completate le operazioni di controllo, pulizia e analisi dei prodotti di combustione dell’impianto, compila e firma un rapporto di controllo tecnico e il libretto d’impianto. Successivamente, il responsabile dell’impianto firma il rapporto, per presa visione.

Il contributo per la certificazione è destinato all’Ente Locale competente e serve a sostenere il servizio di ispezione degli impianti termici previsto dalla legge. È diverso dal contributo regionale, che viene invece impiegato per la gestione del CURIT, importante strumento di sorveglianza di tutti gli impianti, che consente a Regione Lombardia e agli Enti Locali di individuare i più opportuni interventi per migliorare l’efficienza energetica.

È buona regola – consiglia Mina Busi, presidente di ADICONSUM Bergamo – fare la lettura del contatore ogni anno, prima di accendere e dopo aver spento il riscaldamento. Il libretto di impianto, che deve essere tenuto per legge, nell’ultima pagina ha una tabella dove poter annotare i valori rilevati. Anche se non ci sono obblighi di legge, consigliamo per la propria e l’altrui sicurezza di sottoporre regolarmente tutti gli impianti a manutenzione. Per stufe e scaldabagni non occorre certificare la manutenzione”.

I CONSIGLI ADICONSUM SUL RISPARMIO

1. Limitiamo la temperatura degli impianti di riscaldamento (20°)

2. Curare la manutenzione della caldaia prima dell’inizio della stagione

3. Isolare gli infissi per non disperdere il calore

4. Usare tendaggi leggeri che possono far filtrare i raggi solari

5. Controllare i termosifoni spurgare l’aria

6. Arieggiare le camere quando i termosifoni non sono ancora accesi: 10 minuti    sono sufficienti

7. Abbassare le serrande quando fa buio  per evitare la dispersione del calore

8. Chiudere i termosifoni delle stanze che non si usano

9. Usare bene gli elettrodomestici :

–  elettrodomestici di classe A++ costano ma fanno risparmiare anche il 40%

–  usare lavastoviglie e lavatrici a pieno carico e a temperature basse

–  controllare il funzionamento del frigorifero che è quello che consuma di più

–  eliminare gli stand-by delle prese

10. Scegliere l’operatore e la tariffa più conveniente: il mercato libero permette di scegliere. La tariffa bioraria è adatta a chi lavora fuori casa se concentriamo il consumo dalle 19 alle 8 del mattino nei giorni feriali e durante gli weekend ed i festivi.

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1 Commento

1 Commento

  1. Francesco Giuffrida

    31 Ottobre 2019 at 13:38

    Come mai non viene reso obbligatorio anche il controllo sulle canne fumarie di camini e stufe a legna o pellets ? Inquinano e spesso viene usato un tipo di pellet tossico.

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