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Cronaca

Associazione mafiosa, arresti anche in bergamasca

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Associazione mafiosa, arresti anche in bergamasca. 334 gli indagati in tutta Italia.

Associazione mafiosa sgominata in tutta Italia, arresti anche in bergamasca con un’operazione del ROS (il reparto operativo speciale dei carabinieri). Oggi i militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro nei confronti di 334 soggetti.

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, detenzione di armi, traffico di stupefacenti, truffe, turbativa d’asta, traffico di influenze e corruzione.

Dei 334 indagati sottoposti alla misura cautelare, 260 sono stati ristretti in carcere, 70 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti al divieto di dimora.

Gli arresti in provincia di Bergamo

In particolare in Provincia di Bergamo, sono interessati dal provvedimento un uomo del 1951 di Grassobbio, residente a Bergamo. Si tratta di un imprenditore in pensione, imputato per reati di riciclaggio e associazione mafiosa in concorso con soggetti appartenenti alla cosca MANCUSO. L’uomo fungeva da collettore del denaro di derivazione illecita messo a disposizione da referenti dell’organizzazione mafiosa. Nel 2004 in particolare aveva eseguito per loro conto una transazione dell’importo di 3 milioni e 200 mila euro. L’operazione era servita a consentire ad un affiliato, di riacquistare all’asta, attraverso l’operato di una società fiduciaria del Principato del Liechtenstein, una struttura alberghiera di San Giovanni Rotondo, fallita nel 2003 e formalmente riconducibile al fratello dell’uomo.

Arrestato anche un uomo classe 1970, residente a Sedrina, imprenditore,  imputato per i reati di furto e associazione mafiosa. Nello specifico l’uomo aveva partecipato con compiti esecutivi all’associazione mafiosa. Lo stesso è coinvolto in un vasto traffico illecito di capi di bestiame, rinvenuti nel 2016 presso i suoi terreni a Zungri in provincia di Vibo Valentia in Calabria.

Infine un altro uomo, del 1959, di Briatico (attualmente detenuto nel carcere di Bergamo), disoccupato, ha compiuto reati di associazione mafiosa e porto abusivo di armi.

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