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Cronaca

Adescano uomini in chat erotiche, 9 giovani arrestati

9 giovani arrestati dai Carabinieri di Zogno. Adescavano uomini in chat erotiche, li filmavano e ricattavano.

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Arrestati questa mattina dai Carabinieri di Zogno 9 giovani, tra i 20 e i 24 anni. Il gruppo agiva adescando uomini in chat erotiche, li filmavano e li ricattavano.

L’importante operazione si è svolta nella mattinata odierna dai Carabinieri della Compagnia di Zogno.

A conclusione di un’articolata attività investigativa i militari hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Monza a carico di 9 giovani.

Questi sonogravemente indiziati di almeno tre gravi e reiterati episodi di estorsione. Il tutto ai danni di altrettante vittime in diversi comuni della provincia monzese (Busnago, Vimercate e Lesmo). 

Adescavano uomini in chat erotiche

I 9 indagati facevano parte di un sodalizio delinquenziale che, dal mese di febbraio al mese di maggio 2019, ha pianificato con meticolosità criminale in almeno due occasioni delle estorsioni a sfondo sessuale nei confronti di uomini, adescati appositamente in chat erotiche.

Il reato consisteva nel minacciare la pubblicazione delle videoriprese degli incontri tra le vittime e le “esche” indottrinate per fingersi minorenni. Le gravi ricadute a seguito della pubblicazione delle immagini dell’incontro omosessuale, facevano così desistere gli uomini nel denunciare quanto accadeva ai loro danni.

Secondo le minacce proferite infatti, queste immagini “hard” sarebbero state pubblicate se le stesse vittime non avessero soddisfatto le richieste economiche del gruppo.

Estorsione di denaro con minacce

La richiesta di denaro veniva corroborata da continue minacce di gravi conseguenze personali e giudiziarie. Gli indagati infatti millantavano conoscenze in ambito sia delle Forze di Polizia che della criminalità organizzata.

Le minacce avvenivano, oltre che telefonicamente, anche di persona dagli stessi aguzzini presso le abitazioni delle vittime. Col tempo le persone offese hanno così consegnato somme complessive, tra contanti e assegni bancari, per oltre 16.000 euro.

Il gruppo ha mostrato una notevole capacità di adattamento dinamico alle opportunità di guadagno che si potevano presentare nel tempo. Di fatto, uno dei reati contestati ha avuto come vittima una donna, conosciuta da parte dei componenti del sodalizio in questione. Questa, aveva commesso l’errore di affidarsi agli odierni indagati al fine di procurare fraudolentemente la patente di guida per il proprio figlio. Gli indagati, infatti, avevano ostentato conoscenze nella criminalità organizzata napoletana, convincendo la donna a consegnare denaro al fine di fornire il documento richiesto tramite canali illegali. La situazione ben presto si è tramutata in un crescendo di minacce anche di morte, sia nei confronti della vittima che del figlio. La donna terrorizzata versò così nelle tasche dei delinquenti una cifra superiore agli 80.000 euro.

Difficoltosa identificazione dei soggetti

Gli indagati, al fine di rendere complicata la propria identificazione, utilizzavano sistemi di messaggistica telefonica non convenzionale e si spostavano a bordo di veicoli di proprietà di persone estranee alla vicenda. Le accortezze adottate, tuttavia, non hanno evitato che i militari si mettessero sulle loro tracce, partendo dalle testimonianze delle vittime.

L’attenta ricostruzione dell’organigramma del gruppo criminale è avvenuta grazie all’approfondita analisi dei sistemi di videosorveglianza dei luoghi di ritrovo. Importanti inoltre le intercettazioni di conversazioni ambientali e lo studio del traffico telefonico tra gli odierni indagati. 

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