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Cronaca

Nembro, nonna Rina morta senza essere visitata da nessuno

Nonna Rina è una delle tante nonne che se ne sono andate silenziosamente in questa strage che è il Coronavirus in bergamasca. Senza una visita medica e con un ricovero tardivo.

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Se ne sono andati così i nostri cari. Senza una visita medica e con un ricovero tardivo. Quando non c’è più speranza.

La storia di Adriana Bonini, un’arzilla nonna di 80 anni di Nembro, è la storia di tanti nonni che se ne sono andate silenziosamente in questa strage che è il Coronavirus in bergamasca.

Ce la racconta il nipote Efrem Frana, dopo che l’intervista alla mamma Cinzia ha fatto il giro del web.

“Nonna Rina non aveva nessun problema di salute – ci spiega – faceva volontariato per la casa di ricovero di Nembro e per il paese. Faceva parte anche nel Coro del Ducato di piazza Pontida e saranno famosi del ricovero di Nembro”.

Ad un certo punto però Rina comincia a stare male, è fine febbraio, in Val Seriana è un avanti e indietro incessante di ambulanze e di campane e morto. Nonna Rina ha 38 di febbre ma continua a stirare. E’ una donna d’altri tempi. Temprata dalle fatiche. Cosa vuoi che sia il Coronavirus se è una semplice influenza? Così ce l’avevano raccontato.

Ma Rina si aggrava. Ma non la visita nessuno. In una settimana non la visita nessuno. Il medico curante si rifiuta. La figlia non la porta in ospedale perché quella era la regola. Finché la situazione precipita e arriva il ricovero ma a quel punto è troppo tardi.

“La nonna è stata 15 giorni in ospedale a Seriate – conclude Efrem – con il casco. Ma per lei non c’è stato nulla da fare. Siamo arrabbiati e delusi per come vengono gestite le cose. Non è vero che qui è stato fatto tutto bene”.

https://www.facebook.com/fanpage.it/videos/214478226563676/

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4 Commenti

1 Commento

  1. stefano

    13 Aprile 2020 at 12:17

    Il medico di famiglia sarebbe da denunciare.In una situazione del genere avrebbe dovuto andare a vedere la povera signora

  2. .

    13 Aprile 2020 at 12:38

    “Fase 2. A Nembro è pronto un test per la cittadinanza. Manca la validazione. Andrà a stabilire chi ha già gli anticorpi ed è quindi immune e potrà riprendere l’attività normale. Lo ha dichiarato il sindaco Claudio Cancelli a Tg ore 12 di BGTV”.

    • nicolina coralluzzo

      13 Aprile 2020 at 22:26

      un test per vedere chi può andare a lavorare? fare prima i tamponi a quelli che erano a casa e sono stati portati troppo tardi in ospedale quello bisognava fare, forse molte persone sarebbero state
      ancora tra di noi.

  3. Ezio Bonaiti

    13 Aprile 2020 at 17:27

    Sono proprio questa inefficienze che non dovrebbero succedere. Speriamo che l’indagine faccia chiarezza ed il giusto percorso Ciao Rina

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