Seguici su

Cronaca

I Medici contro Ats Bergamo: “Non c’è volontà di collaborazione”

I Medici contro Ats Bergamo: “Non c’è volontà di collaborazione”. Dopo la revoca dell’incarico di Moretti i delegati ritirati dai tavoli tecnici.

Pubblicato

il

Non si placa il malumore tra medici di base e ATS Bergamo: è di ieri la notizia che le sigle sindacali, d’accordo con l’Ordine, hanno ritirato i propri delegati dai tavoli tecnici. Motivo? La revoca dell’incarico al Direttore del DPC (Dipartimento di Cure primarie da cui i medici dipendono), Roberto Moretti, che sottintende la mancanza di una reale volontà di collaborazione.

Moretti rimosso perché valutato negativamente da ATS

Nello specifico a Moretti non è stato rinnovato l’incarico, assegnatogli con regolare bando il 24 dicembre 2019 (poche settimane prima dell’inizio della pandemia), con una delibera del 29 giungo dove il Direttore Generale di ATS Massimo Giupponi spiega la motivazione: “Presa d’atto della valutazione negativa del Direttore Sanitario per mancato superamento del periodo di prova”. Una cosa inaccettabile secondo i dottori che, in una lettera pubblica, avevano ringraziato Moretti per l’impegno profuso nel periodo di pandemia, quando i medici di base era stati abbandonati da tutti.

Rimozioni di Moretti? Inaccettabile

“Abbiamo lavorato per tutto il 2019 senza Direttore – spiega Mirko Tassinari della FIMMG Bergamo – e non vorremmo che questo vuoto d’incarico si ripeta di nuovo. A maggior ragione visto l’autunno alle porte con una pandemia in corso. Inoltre il Dottor Moretti aveva tutta la nostra stima: è stato l’unico da ATS a cercare di rinforzare la medicina del territorio”.

Senza collaborazione non sederemo ai tavoli tecnici

L’Ordine dunque fa sapere che, in quanto Ente pubblico sussidiario dello Stato, ribadisce la piena disponibilità a collaborare con le Istituzioni, segnalando però che le attività indicate – di specifica competenza dei Dipartimenti dell’ATS – possono essere sviluppate solo con la piena funzionalità dei servizi e dei diversi livelli di responsabilità dell’Agenzia. 

In mancanza di questi – come si sta verificando in questa fase – i tavoli di condivisione presso ATS hanno un significato meramente formale, senza quindi una reale capacità operativa. Pertanto l’Ordine chiede a Regione Lombardia e ai Sindaci dei Comuni della Bergamasca un intervento urgente per sanare le criticità segnalate e consentire la ripresa di una adeguata capacità organizzativo – programmatoria, fondamentale in questo momento difficile per il nostro sistema sanitario e per la società civile tutta. E in attesa di tale intervento ritira i propri delegati dai tavoli di condivisione.

Siamo profondamente preoccupati – precisa il presidente dell’Ordine, Guido Marinoni – per la situazione venutasi a creare nell’ATS di Bergamo, dove la revoca dell’incarico al Direttore del DPC (Dipartimento di Cure primarie), Roberto Moretti – a cui, come espresso anche dai Sindacati Medici, va la stima per la qualificata e intensa attività svolta durante la pandemia – ha fatto seguito, dopo poco tempo, alle dimissioni di Pietro Imbrogno, direttore del DIPS (Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria). 

In questi mesi non c’è stata da parte della direzione strategica dell’ATS una volontà di collaborazione, né di vicinanza – neppure formale – alla categoria dei medici, colpita da gravissimi lutti nell’adempimento del dovere”.

La progettualità espressa ad oggi da ATS, sulla base di affollati gruppi di lavoro, ricompresi negli acronimi UGORETEC (Unità di governo delle reti territoriali Covid) o AGORETE (Alleanza per il governo delle reti territoriali) è priva di reale capacità operativa. E non può essere diversamente – conclude Guido Marinoni – se vengono meno gli adeguati riferimenti di responsabilità tecnica nella struttura aziendale. Auspichiamo quindi un cambiamento immediato, non vogliamo essere identificati tra i responsabili di decisioni formate in assenza di un adeguato supporto tecnico gestionale”.

Le proposte per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale

Il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bergamo, riunitosi ieri sera in Assemblea, dopo un’analisi della situazione sanitaria della Provincia di Bergamo, propone così nel breve periodo una serie di interventi con particolare riguardo alle prospettive di riorganizzazione dell’assistenza territoriale e alla necessità di predisporre una strategia nella prospettiva di un’eventuale recrudescenza del Covid. 

Tra le priorità l’Ordine sottolinea la programmazione della vaccinazione antinfluenzale a partire già dal mese di ottobre – allo scopo anche di ridurre episodi febbrili e sospetti diagnostici, evitando quindi  quarantene inutili – attraverso l’individuazione di tempi e spazi idonei, in collaborazione con i Comuni, e impiegando medici di famiglia, pediatri e strutture ATS e ASST; la riorganizzazione del confuso sistema informatico di richiesta dei tamponi e di trasmissione delle relative risposte, per evitare le lungaggini e i disguidi verificatisi in questi mesi; l’ottimizzazione delle procedure di tracciamento e isolamento di casi e contatti, aggiungendo, all’impegno dei medici di famiglia, l’intervento rapido del DIPS (Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria), nella prospettiva di un autunno che richiederà un’attività molto intensa; lo stoccaggio di una riserva di DPI (Dispositivi di protezione individuale) per la fornitura immediata ai medici e agli altri operatori sanitari del territorio per consentire, in caso di ripresa pandemica, la necessaria e indispensabile attività. 

Tutti i diritti riservati ©

Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook

4 Commenti

1 Commento

  1. Walter

    1 Luglio 2020 at 15:25

    Con le riforme introdotte dalla Regione, la carriera di certi dirigenti scelti dalla politica regionale sta in piedi e si sviluppa all’insù, con scalata delle carriere, non sulla base dell’efficienza dei servizi a favore dei cittadini pazienti lombardi, ma dei risparmi che riescono dimostrare nella gestione dei servizi di loro competenza. In pratica, sono mandati a quei posti perchè riducano le spese, non perchè garantiscano efficienti servizi sanitari. Ribaltare questa situazione non sarà facile, viste le interconnessioni di politica e interessi di carriere. Anche se di dirigenti seri e sensibili ai bisogni dei cittadini ce ne sono.

  2. Luigi

    1 Luglio 2020 at 15:42

    ATS come Agenzia Tutela Salute o Tutela Soldi?

  3. Marco

    1 Luglio 2020 at 20:56

    Giupponi che non ritiene adeguato Moretti??beh io non conosco Moretti…ma ho sentito parlare diverse volte Giupponi ed immagino la sua professionalità sia stata validata da topo Gigio in persona.

  4. Paolo

    1 Luglio 2020 at 23:08

    L’avere incaricato un ” certo ” avvocato per indagare sulle eventuali responsabilità dei MMG nella vicenda covid19 ed il “siluramento ” di Moretti, la dicono lunga circa le finalità delle decisioni che stanno alla loro base. Mi auguro che la Procedura della Repubblica ne tenga conto.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *