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Cronaca

Caso camici, indagato Attilio Fontana

Caso camici, la Procura di Milano indaga anche Attilio Fontana. La questione è quella della Dama Spa del cognato del presidente della Lombardia.

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Il governatore lombardo Attilio Fontana risulta indagato dalla Procura di Milano nell’inchiesta sulla fornitura da mezzo milione di euro di camici e altri dispositivi di protezione da parte della società Dama spa gestita dal cognato Andrea Dini e di cui la moglie del presidente della Lombardia, Roberta Dini, detiene una quota del 10%

A confermarlo è lo stesso Fontana attraverso un post sul suo profilo Facebook. Nella notte il presidente della Lombardia ha scritto: “Da pochi minuti ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati.Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa. Sono certo dell’operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità”.

https://www.facebook.com/fontanaufficiale/posts/1287529534921253

Nuova iscrizione nel registro degli indagati

La nuova iscrizione nel registro degli indagati è arrivata nella giornata in cui è stato interrogato Filippo Bongiovanni, il dg dimissionario di Aria spa, la centrale acquisti regionale. Bongiovanni è indagato per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, assieme allo stesso Andrea Dini.

Secondo le indagini dell’aggiunto Maurizio Romanelli e dei pm Filippini, Furno e Scalas, quell’affidamento diretto senza gara della fornitura, che risale al 16 aprile, sarebbe avvenuto in conflitto di interessi e l’ordine sarebbe poi stato trasformato in donazione solo il 20 maggio, dopo che la trasmissione Report iniziò ad indagare sulla vicenda. E Dama, comunque, avrebbe voluto guadagnare provando a vendere 25mila camici (dei 75mila totali di cui 50mila donati) anche a fine maggio con un prezzo di 9 euro a camice, invece che 6 euro che era il prezzo proposto ad Aria.

Ai pm Bongiovanni avrebbe fornito la sua versione dei fatti chiarendo che la Regione Lombardia e la sua centrale acquisti nelle fasi più difficili dell’emergenza Covid hanno operato in uno stato “quotidiano”.

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10 Commenti

1 Commento

  1. 25 Luglio 2020 at 8:59

    E se Report non sene fosse interessato, probabilmente nulla sarebbe accaduto.
    Il vero servizio pubblico, grazie Report!

  2. Marco

    25 Luglio 2020 at 20:12

    Ma non è colpa sua…..????

  3. JJ6

    25 Luglio 2020 at 23:39

    e STI CAZZI no…????????

  4. Giovanni

    26 Luglio 2020 at 13:20

    Ricordatevi che in politica una mano lava l’altra ,perciò tutti colpevoli e tutti innocenti, tanto a pagare siamo sempre noi e a guadagnarci sempre loro. quando sei al potere non conta il colore ma il Dio soldo.

    • ????

      26 Luglio 2020 at 15:42

      Parole sante John! Amen…

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