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Cronaca

Coronavirus a Bergamo, sulla zona rossa i pm credono a Conte

Sulla mancata zona rossa in bassa Val Seriana i pm credono a Conte: verbale del 3 marzo ricevuto il 5.

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Nei giorni caldi di agosto si torna a parlare della mancata zona rossa in Val Seriana: secondo indiscrezioni dalla Procura di Bergamo, la versione del premier Giuseppe Conte sul verbale del Cts sarebbe considerata attendibile dai pm che indagano sulla gestione dell’emergenza. Il presidente del consiglio aveva affermato di aver ricevuto il fatidico verbale del 3 marzo del Cts, solo il 5 marzo. In quel documento il comitato tecnico scientifico consigliava al governo d’istituire la zona rossa in Valle Seriana. Poi Conte decise di chiudere tutta la Lombardia.

La versione di Conte

«Sono stato sentito come persona informata sui fatti, non posso riferire ciò che ho detto ai magistrati ma su alcuni giornali leggo che ho detto il falso: è una sonora sciocchezza», ha detto Conte qualche giorno fa nell’intervista a «La Piazza». Conte ha risposto così anche a chi ne invocava le dimissioni sostenendo che la versione dei due giorni di ritardo tra il varo del documento e la sua effettiva lettura da parte del premier era una bugia.

«Che io abbia mentito ai pm su Alzano e Nembro è una sonora sciocchezza», aveva ribadito Conte nel corso della stessa intervista confermando la versione delle 48 ore di stand-by, quelle trascorse tra la relazione degli scienziati in data 3 marzo e l’arrivo del documento sul tavolo del premier solo il 5 marzo.

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8 Commenti

1 Commento

  1. Giovanni

    13 Agosto 2020 at 10:00

    Avevate dei dubbi? non si va contro il governo tanto meno la magistratura,Palamara insegna.

  2. Giovanni

    13 Agosto 2020 at 14:29

    p.s. emergenza Covid in piena esplosione e 2 giorni per ricevere un documento tanto importante? a questo punto potevano gettarlo direttamente nel cestino

    • Marco

      14 Agosto 2020 at 9:39

      In piena emergenza covid i dirigenti regionali fautori da decenni dell’autonomia si nascondevano e demanda animali le decisioni a loro competenti al governo non avendo le palle per prendersi responsabilità, ma tasche ben capienti per i loro l’auto stipendi.
      Bravi….tsk.

      • Marco

        14 Agosto 2020 at 9:41

        Si va be’ correttore…..demandavano e lauti stipendi.

    • Duca

      13 Agosto 2020 at 22:48

      Non solo a loro, da quanto scritto qui in ultimo articolo pubblicato alle 18:38.

  3. guerino

    13 Agosto 2020 at 22:29

    con la tecnologia moderna della P.E.C. (posta elettronica certificata) con un click il testo parte immediatamente e in due/tre secondi si scarica la ricevuta di consegna… ma forse la missiva deve prima essere letta dall’usciere del palazzo di governo che forse in quei giorni era a riposo… in due giorni 15 validi staffettisti portavano il testo a Roma di corsa… quando verrà il giorno che smetteranno di raccontarci le storielle?

  4. gian

    13 Agosto 2020 at 23:07

    Si sta fabbricando una versione che salvi capra e cavoli, ovvero governo centrale e regione…. però questa non sta in piedi, due giorni per leggere un documento non ci crede nemmeno pinocchio. Se l operazione va in porto, prevedo una luminosa carriera per la pm

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