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Cronaca

Eroi dimenticati, nulla si è fatto per arginare la pandemia – lettera di un infermiere

La lettera di un infermiere che denuncia: “Si sta ancora ospedalizzando il Covid, nulla è cambiato”.

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Quale voce ascoltare nel marasma della seconda ondata che sta colpendo la Lombardia? Ancora una volta assistiamo a scontri politici e istituzionali rischiando di perdere di vista cosa dovranno affrontare nei prossimi mesi gli operatori sanitari, gli eroi dimenticati che hanno affrontato la prima ondata con dignità ma che probabilmente non reggeranno il peso di quanto fatto nella primavera 2020.

Riceviamo e condividiamo la lettera di un infermiere del Papa Giovanni di Bergamo che spiega come a livello sanitario non si sia fatto nulla per arginare la pandemia e come serva una riforma strutturale.

La lettera

In Lombardia in questi mesi, solo il 21 % è stato fatto per i letti aggiuntivi in terapia intensiva (quotidiano sanità). Cosa è stato fatto da aprile ad oggi per arginare la pandemia? Pochissimo, del tutto irrilevante e sciagurata la politica sanitaria della Regione Lombardia. Il personale medico ed infermieristico assunto a tempo determinato con contratti libero/professionale è servito solo per tappare dei buchi per l’emergenza.

La medicina territoriale è ancora ferma, mancano le unità sanitarie territoriali, quelle che dovrebbero fare medicina preventiva e cura sul territorio, medici e infermieri che lavorano negli ospedali sono stanchi di questa situazione, si sta di nuovo ospedalizzando il Covid, gli ospedali si stanno di nuovo riempiendo di malati Covid, bloccando le normali attività ospedaliere che da poco hanno ripreso, potenziando le attività di sala operatoria, dei prericoveri, degli ambulatori che sono allo stremo con visite che non riescono a smaltire. In questa situazione medici e infermieri bergamaschi e lombardi hanno scritto una lettera aperta denunziando queste carenze. Ora che tutti sappiano in che condizioni il governatore Fontana e l’assessore Gallera hanno portato la sanità in un baratro, cosa ci ha insegnato la pandemia? Niente purtroppo, in questi mesi sono cresciuti i negazionisti, foraggiati anche da medici come Zangrillo e Bassetti, si sono adottate misure emergenziali come in ultimo il cosiddetto coprifuoco dalle 23 alle 5, colpendo in questo modo i locali, bloccando attività sportive dilettantistiche, come se la colpa fosse dei bambini che fanno la loro sacrosanta attività sportiva.

Il personale sanitario, i cosiddetti eroi, non è stato assolutamente salvaguardato, sia economicamente, non servono premi temporanei, serve un rinnovo contrattuale, per noi infermieri che ci porti a livello di stipendi europei con un alto riconoscimento professionale, invece dal punto di vista sanitario, dopo i test sierologici fatti nel mese di maggio, nessun altro controllo sanitario ci è stato fatto. Concludo questo sfogo, non pensavo che dopo questi mesi, di discutere di questi problemi, evidentemente avevo pensato che qualcosa sarebbe cambiato, invece… Faccio un appello a tutti i medici, infermieri, tecnici di radiologia e di laboratorio, oss di mobilitarsi, rivendicare i propri diritti per rivendicare una sanità pubblica qualificata al servizio del pubblico.

Giuseppe Saragnese infermiere asst-pg23 Bergamo

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