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Cronaca

Covid, l’ospedale alla Fiera di Bergamo tra i vincitori del Premio Qualità 2020 di JCI

Replicabilità e flessibilità nella gestione Covid: l’ospedale alla Fiera di Bergamo tra i vincitori del Premio Qualità 2020 di JCI

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C’è anche il Presidio medico avanzato alla Fiera di Bergamo tra i quattro progetti selezionati per il Premio Qualità 2020 – Speciale Covid indetto da JCI – Joint Commission Italian Network. Il 3 dicembre si è tenuta in streaming l’evento online di chiusura, con la presentazione dei quattro progetti identificati come più meritevoli sotto il profilo dell’innovazione, della replicabilità e dei risultati conseguiti, su un totale di circa 40 progetti presentati da tutte le organizzazioni sanitarie impegnate nella lotta al Covid19. “Allestimento ospedale da campo finalizzato al ricovero e all’assistenza dei pazienti Covid-19 presso il polo fieristico di Bergamo e successiva riconversione in struttura polifunzionale”,questo il titolo della relazione che è stata illustrata da Gabriele Pagani, Risk manager dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Luigi Daleffe, coordinatore infermieristico del Presidio medico avanzato in Fiera. 

Ospedale in Fiera a Bergamo: struttura flessibile e adattabile alle necessità

Il progetto, consultabile in rete sulla pagina dedicata al Premio Qualità – speciale Covid di JCI, ha permesso di “incrementare rapidamente i posti letto destinati alla gestione e al ricovero di pazienti Covid, creando una struttura “flessibile” e adattabile alle necessità post emergenziale”. In Fase 2 si è riconvertita la struttura Fiera in presidio polifunzionale dedicato al follow up dei pazienti Covid dopo le dimissioni e, successivamente, ad altre attività quali le vaccinazioni, il Drive through e la Linea Tamponi Scuola.

Collaborazione tra diversi soggetti

Nel progetto è stata data grande rilevanza alla collaborazione tra diversi soggetti che hanno reso possibile l’allestimento dell’ospedale in Fiera e la sua successiva gestione sanitaria ed operativa: EMERGENCY onlus, con i suoi progettisti, medici, infermieri che hanno avuto esperienza nell’allestimento e nell’operatività in strutture sanitarie adatte a un contesto pandemico, avendo lavorato per la task force contro l’epidemia di Ebola; ANA – Associazione Nazionale Alpini, che ha fin dai primissimi giorni messo a disposizione le competenze e le energie dei suoi volontari, forte dell’esperienza dell’Ospedale da campo gestito dalla Sanità Alpina, e che continua a gestire gli aspetti logistici e di sicurezza della Fiera, anche nella seconda ondata;GIMCA Gruppo Intervento Medico Chirurgico sanità Alpina, che gestisce l’Ospedale da campo; Confartigianato Bergamo che ha organizzato e coordinato il lavoro di più di 120 tecnici/artigiani e aziende artigiane tutti volontari che hanno partecipato alla sua realizzazione. 

Grande sforzo in pochi giorni

Grazie a questi sforzi congiunti, l’intervento di realizzazione del Presidio medico avanzato in Fiera a Bergamo è stato realizzato in un arco temporale di 20 giorni, 10 per le attività strutturali e 10 per la messa a punto di macchinari, percorsi e per le simulazioni. Significativo anche il numero di soggetti coinvolti, da varie strutture sanitarie e non solo, nella prima fase dell’emergenza. In Fiera hanno operato, a vario titolo, un totale di 277 operatori, di cui: 14 dipendenti ASST Papa Giovanni XXIII operativi in maniera permanente con attività di coordinamento e Direzione del presidio; inoltre si sono avvicendati a rotazione altri operatori: 18 in libera professione, 2 in contratto interinale, 2 in comando, 40 reclutati da ANA, 46 militari Federazione Russa, 82 Emergency, 15 frequentatori volontari, 55 inviati da Dipartimento di Protezione Civile, 5 Farmacia Policlinico Milano ed i vari specialisti del Papa Giovanni chiamati in consulenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. 120 i pazienti ricoverati e curati nella prima fase dell’emergenza, di cui 28 sottoposti a cure intensive e sub intensive. 

Operatori formati

Tutti gli operatori sono stati formati prima dell’inizio dell’attività tramite corsi specifici strutturati aziendali di: Orientamento Covid-19 (clinica, assistenza, aspetti igienici ed organizzativi, utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale), Documentazione Clinica Elettronica: utilizzo dei principali software aziendali, Aggiornamento clinici/diagnostici della patologia. 

Potenziale replicabilità e estrema flessibilità

A convincere JCI ad inserire ilP residio medico avanzato alla Fiera tra i progetti selezionati è stata la sua potenziale replicabilità e soprattutto l’estrema flessibilità di una soluzione ideata in un contesto emergenziale di crisi sanitaria. Oltre a consentire la cura di tanti pazienti, lo spazio della Fiera è stato riconvertito per altre attività resesi necessarie durante l’evoluzione della pandemia e la ripresa delle attività economiche e scolastiche. L’ASST Papa Giovanni XXIII ha collaborato con gli enti preposti per verificare l’idoneità della Fiera quale struttura polifunzionale e per la sua rapida riconversione. Elemento caratteristico del presidio è la struttura modulare, che si è rivelata fondamentale per una celere modifica delle attività svolgibili al suo interno. In massimo 48 ore si possono approntare quelle modifiche necessarie per ottenere nuovamente unità di terapia intensiva, sub intensiva e di degenza e rimodularlo quindi in ospedale da campo in caso di riacutizzazione dell’emergenza pandemica, come si è verificato in queste settimane in cui la struttura è stata riadibita al ricovero alla velocità garantita da artigiani e volontari. 

Tutti i progetti presentati sono disponibili sul sitowww.networkjci.it/premio-qualita.

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