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Cronaca

Ripresa e potenziamento dei servizi: le speranze di chi fa assistenza domiciliare per il 2021

Maura Zucchelli del gruppo Itineris, ente che si occupa di assistenza domiciliare integrata, racconta il 2020 vissuto in prima linea dagli infermieri del gruppo porgendo uno sguardo di speranza verso il 2021.

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“Guardiamo verso il 2021 con la speranza di una ripresa su tutti i fronti, non solo economica, e con l’auspicio che vengano potenziati i servizi del territorio, anche grazie ad una stretta collaborazione tra territorio ed ospedali”. Ecco le speranze per l’anno nuovo espresse da Maura Zucchelli del gruppo Itineris.

Di cosa si occupa Itineris

Itineris è un ente, fondato nel 2013, che si occupa di assistenza domiciliare integrata e cure palliative. L’associazione conta 18 infermieri che prestano servizio a domicilio nel territorio di Bergamo e soprattutto in Valle Seriana.
Il 2020 è stato un anno complicato per tutti quanti e gli infermieri del gruppo Itineris hanno messo in campo il meglio delle loro potenzialità per offrire un servizio ottimale. “La prima ondata della pandemia – spiega Maura Zucchelli – è stata terribile. Un fulmine a ciel sereno. Inizialmente il covid sembrava lontano da noi, confinato in Cina; nei mesi di marzo e aprile, invece, ci siamo resi conto che il subdolo nemico era già presente anche nel nostro paese. Noi abbiamo continuato il nostro servizio di attività domiciliare. La media di mortalità si era alzata moltissimo: prima del covid contavamo un massimo di tre pazienti morti in una settimana, con la prima ondata i morti alla settimana toccavano addirittura le 35 unità”,

In primavera la situazione sembrava quasi surreale: “Le strade erano deserte, vi erano solo ambulanze e carri funebri. Allo stesso tempo abbiamo però compreso, in quei mesi terribili, l’importanza dei dispositivi di protezione individuale. Quando siamo stati sottoposti al test sierologico e al tampone, ci siamo resi conto che il 60% di noi non era venuto a contatto con il virus. Questo vuol dire che le ferree regole di distanziamento e le mascherine hanno il loro effetto positivo”.

Da maggio situazione a regime ma serve un potenziamento dei servizi

La situazione è tornata a regime di normalità nel mese di maggio, ma già a partire da luglio sono iniziate a circolare le voci di una seconda ondata.
“La seconda andata di novembre – prosegue Zucchelli – è stata molto più soft per la Valle Seriana. Noi avevamo moltissima paura di rivivere l’incubo primaverile, psicologicamente è stato davvero molto pesante. Il coronavirus c’è ancora, ma i dati sono più incoraggianti: i contagi sono contenuti e i nostri pazienti guariscono”.

Il 2021 è ormai alle porte e le speranze per un anno migliore non mancano: “L’augurio più grande riguarda la ripresa. Una ripresa che non deve essere solo sanitaria, ma anche economica e sociale. L’Italia ha bisogno di questo e tutto deve rimettersi in moto. Inoltre, in seguito a questo disastro sanitario, abbiamo compreso quanto sono importanti i servizi sul territorio. Per questo la speranza è quella che vi sia un potenziamento di questi servizi, anche grazie ad una stretta collaborazione tra ospedali e territorio”.

Gioia Masseroli

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