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Cronaca

Piano pandemico e gestione emergenza Covid: perquisizioni anche a Bergamo e Seriate

La guardia di Finanza, oltre che al Ministero, Iss e Regione, hanno effettuato perquisizioni anche all’ATS Bergamo e all’ASST Bergamo Est

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Il caso piano pandemico nazionale non aggiornato e l’inchiesta della Procura di Bergamo legata alla gestione dell’epidemia da Covid-19 continuano a tenere accesi i riflettori della stampa. La Guardia di Finanza ha infatti eseguito questa mattina una serie di acquisizioni in alcuni uffici del ministero della Salute. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno raccolto documenti anche nella sede dell’Assessorato al welfare della Regione Lombardia e all’Istituto Superiore della Sanità. Consegnata documentazione cartacea ed elettronica relativa al piano pandemico nazionale del 2017 che pare essere un copia e incolla di quello del 2006.

GdF negli uffici dell’ex direttore prevenzione nazionale

La Guardia di Finanza di Bergamo ha acquisito documenti anche negli uffici di Claudio D’Amario, ex direttore della Prevenzione nazionale agli esordi della pandemia, ora al Dipartimento della Sanità abruzzese. Nei prossimi giorni è prevista la sua audizione come persona informata sui fatti assieme ad altri tre alti dirigenti del Ministero.

Perquisizioni anche a Bergamo e Seriate

Le Fiamme Gialle, oltre che in Regione, si sono recate nelle sedi della Ats di Bergamo e dalla Asst di Bergamo est. Le indagini infatti riguardano anche il piano pandemico regionale che parrebbe anche quello non essere stato aggiornato. Dall’Asst di Seriate dipende l’ospedale di Alzano Lombardo, chiuso e riaperto dopo la scoperta dei primi positivi il 23 febbraio. Gli inquirenti vogliono capire se la Regione e le Ats avessero recepito le indicazioni generali nei piani di dettaglio, così come avrebbero dovuto fare.

Con l’acquisizione dei documenti la Procura vuole dunque ricostruire se ci siano state lacune tali da configurare l’ipotesi di omissione in atti d’ufficio in relazione al piano pandemico e alla sua applicazione in ambito territoriale. 

L’inchiesta bergamasca

Le acquisizioni di documenti e atti relativi al piano pandemico italiano rientrano nell’ambito dell’inchiesta della procura di Bergamo, aperta ad aprile 2020 con un fascicolo sulla mancata zona rossa di Alzano Lombardo e sulla gestione dell’ospedale della stessa cittadina della bassa Val Seriana. Le ipotesi di reato sono falso ed epidemia colposa. Stando a quanto riferito da fonti investigative, non ci sono nuovi indagati oltre a quelli già emersi nei mesi scorsi, tra cui l’ex dg della Sanità lombarda, Luigi Cajazzo, e l’allora suo vice, Marco Salmoiraghi e i dirigenti dell’ASST Bergamo Est Francesco Locati e Roberto Cosentina.

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