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Renato Pasini “prova” il percorso dei campionati italiani sprint

L’ex campione del mondo Team Sprint è il tecnico delle gare di Clusone

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Cresce sempre più l’attenzione per il Campionato Italiano di sci di fondo in programma sabato e domenica a Clusone, in provincia di Bergamo. Sulle piste de La Spessa, nel centro fondo gestito dallo SC 13 Clusone, saranno assegnati i titoli tricolori nel format che gli atleti ritroveranno ai prossimi Campionati Mondiali di Oberstdorf: Sprint in tecnica classica e Team Sprint in tecnica libera. L’evento proposto dallo SC Oltre CPA in collaborazione con SC 13 Clusone ha già avuto adesione da parte di tutti i top atleti azzurri, in particolare i due campioni italiani Federico Pellegrino e Lucia Scardoni, ma anche dai giovani, a partire dagli under 18.

Renato Pasini, atleta dal passato d’oro nella Team Sprint mondiale e nella Sprint tricolore, è il responsabile tecnico dell’evento ed ha voluto provare in prima persona la pista scelta per i Campionati del prossimo weekend. Bergamasco di Gromo, è di casa anche a Clusone dove si è allenato spesso, sulle nevi che hanno ospitato anche la Coppa del Mondo ad inizio anni 2000. Le piste sono pronte, grazie alle temperature favorevoli gli organizzatori orobici hanno sparato neve artificiale anche nel weekend così da garantire un fondo omogeneo. Nelle prossime ore è annunciata una perturbazione, chi dice pioggia chi dice neve, ma comunque in quantità tali da non pregiudicare lo svolgimento delle gare.

La descrizione del percorso

“Per quanto riguarda il percorso – sottolinea Renato Pasini, oggi anche allenatore della nazionale femminile – il percorso Sprint dell’individuale è un giro unico di 1.2 km, che si sviluppa sul tracciato già testato nel Bergamo Ski Tour di tre anni fa. Quest’anno sul posto c’è neve naturale e artificiale, fa freddo e quindi per la zona d’arrivo possiamo sfruttare tutta la piana de La Spessa, è un po’ più lungo di quello di tre anni fa. Partenza in falso piano poi ci si immette nella salita del bosco, quella più impegnativa, dove con la giuria probabilmente si deciderà una diagonal zone per l’obbligo del passo alternato, per evitare che qualcuno parta in scivolata spinta senza sciolina. C’è la prima salita, poi segue una discesa molto tecnica, con una curva in fondo che immette nella seconda salita, più ripida della prima però un po’ più corta. Quindi si scollina e si scende per un tratto facile per il primo pezzo, poi segue un falsopiano con delle curve. C’è poi l’ultima ansa con una salitella – che gli atleti affronteranno probabilmente in scivolata spinta – che immette nella discesina che porta al rettilineo finale, molto ampio, circa 200 metri lineari belli spaziosi, dove il più forte può sicuramente avere il sopravvento. Questo per quanto riguarda la Sprint individual in tecnica classica”.

Per la Team Sprint in tecnica libera abbiamo due percorsi, uno di 1.1 km che con il transito sul cavalcavia diventa di 1.2 km, per i giovani e le senior donne, mentre i maschi, per esigenze televisive, affronteranno due giri da 800 m (900 m col transito), per un totale di 1,8 km. Il protocollo è quello tradizionale della Team Sprint: due frazionisti, tre frazioni a testa per ogni componente per semifinali e finali (quindi tre cambi e sei giri totali). Per i senior maschi sono previsti  due giri per frazione. La gara di Clusone si annuncia tosta, peccato soltanto che non ci potrà essere il pubblico a causa del Covid, lo spettacolo sarebbe assicurato. Come succede ultimamente con i grandi eventi, si potranno seguire le fasi di gara solo in TV, con sintesi nei giorni successivi su RAI Sport col commento di Franco Bragagna.

Il livello organizzativo è elevato. Lo Sci Club 13 Clusone ha una lunga esperienza e tradizione, è nato nel 1952 dall’iniziativa di 13 soci fondatori, ma trae le sue origini da una passione radicata nello sci pionieristico dei primi anni del Novecento, quando la nuova tratta ferroviaria cominciava a portare sull’altopiano clusonese i primi turisti “skiatori”.

Lo SC Oltre CPA vuole essere un mezzo privilegiato con il quale dare visibilità a Cancro Primo Aiuto Onlus che si occupa di assistenza a vari livelli (acquisto attrezzature, trasporto malati, assistenza psicologica, supporto logistico) ai malati di cancro e alle associazioni che si occupano di loro; l’attività sportiva consente anche di dare visibilità ai partner commerciali che si affiancano nelle varie iniziative.

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