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Cultura

Ritratti e storie dall’Epicentro: la vita e il trauma nel libro di Maurizio Milesi

Epicentro è il libro del giovane fotografo di Ranica Maurizio Milesi dedicato al Covid-19 a Nembro e Alzano. Ritratti in bianco e nero e testimonianze in presa diretta per non dimenticare il trauma subito nel primo lockdown

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Scattare foto, ritratti in bianco e nero per non distrarre il fruitore dalle sfumature più reali del vissuto e dell’umore e raccogliere storie per non dimenticare il trauma di chi ha vissuto lì, nell’epicentro della prima ondata della pandemia in Italia. Il lavoro di Maurizio Milesi, giovane fotografo di Ranica specializzato in ritrattistica, è tutto racchiuso in un prezioso volumetto dal titolo “Epicentro”, edito da Velar con prefazione del professore Paolo Barcella, in libreria da febbraio 2021.

“Epicentro” è un libro particolare, di quelli che dopo la prima ondata non se ne erano ancora visti. Parla sì di Nembo ed Alzano Lombardo, i due comuni epicentro della pandemia in bassa Valle Seriana, provincia di Bergamo, tristemente conosciuti sia per l’altissimo tasso di mortalità che per la vicenda giudiziaria legata alla gestione dell’ospedale di Alzano e della mancata zona rossa. Ma il linguaggio di Maurizio in un certo senso è un linguaggio inedito che racconta lasciando spazio alle sue foto (bellissime) e alle storie, testimonianze direttamente raccontate dai protagonisti che si sono ritrovati loro malgrado al centro dell’epicentro. Non c’è dolore urlato, non ci sono le immagini che tutti ci siamo abituati a vedere come strade deserte, ambulanze, terapie intensive, bare, cimiteri ecc. Ci sono volti e gesti quotidiani che raccontano di un aspetto ancora troppo poco indagato: quello del trauma.

“Epicentro”: il racconto visivo del trauma di Maurizio Milesi

“Ho sempre lavorato con i ritratti – spiega Maurizio – ma come tutti, durante il primo lockdown nella primavera 2020 mi sono fermato. Soprattutto con le foto. Ero bloccato. Vivere in bassa Valle Seriana, a pochi chilometri da Nembro e da Alzano, ha significato perdere l’orientamento. Avevamo paura di tutto e di tutti. In quelle settimane chiusi in casa abbiamo perso il contatto, non solo con il mondo, ma con la nostra quotidianità. Infatti, appena iniziata la fase 2 a maggio, ho constatato un crescente disagio nell’affrontare il fuori. Pensavo di essere l’unico, mi sentivo a disagio. Invece, parlando con i miei amici, ho capito che psicologicamente eravamo tutti devastati. Non solo chi aveva avuto a che fare con la morte. Tutti soffrivamo di ansia e avevamo paura. Così mi sono chiesto: cosa posso fare? Come posso esprimermi? Lì è tornata la mia creatività e ho cominciato ad abbozzare Epicentro“.

Come prima cosa Maurizio ha cercato delle storie da raccontare attraverso le sue foto: “Il primo a darmi fiducia è stato il mio medico di base, il dottor Massimiliano Bellisario – spiega Maurizio -. Ho scattato le foto da giugno 2020 cercando contatti tra gli amici e i conoscenti: chiunque qui aveva qualcosa da dire”.

Alcune delle foto raccolte in “Epicentro”

Le storie raccolte e fotografate sono 26, tra di loro quella di Catia Canonico, infermiera all’ospedale di Alzano Lombardo; quella di Cristiana Ferraris che ha perso la suocera e ancora… Alessandro Travelli di Nembro, Daniele Gamba di Alzano e molte altre. Il filo che le lega è quello del racconto e dell’aspetto psicologico, tutto ancora da rielaborare.

“Spero questo possa essere uno strumento di comprensione e di rielaborazione di quanto accaduto – conclude Maurizio -. In occasione dell’uscita in libreria era in programma anche una mostra con alcune foto che si doveva tenere a Nembro e ad Alzano. Spero si possano rifare presto questi eventi e che la mostra diventi itinerante, anche fuori provincia. Per continuare a testimoniare cosa si è vissuto qui, nell’epicentro”.

Il libro è disponibile in molte librerie del territorio e acquistabile online. Maggiori info sono disponibili qui: https://www.mauriziomilesi.com/portfolio_veloce/.

Gessica Costanzo

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