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Cronaca

A Bueggio il ricordo nei 98 anni del crollo della Diga del Gleno

Diga del Gleno: 98 anni fa il crollo che causò centinaia di morti. Domenica a Bueggio una cerimonia in ricordo di quella tragedia

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Domenica 28 novembre a Bueggio di Vilminore di Scalve si è tenuta una cerimonia in ricordo dei 98 anni del crollo della Diga del Gleno. La tragedia ricade oggi, mercoledì 1° dicembre 2021. Presente il sindaco Pietro Orrù che nel suo discoro a ricordato come: “Celebrare questo anniversario significa innanzitutto stringersi in un momento di solenne raccoglimento, ma significa anche rendere merito all’incredibile capacità dimostrata da questa terra di sapersi risollevare e di trovare nei suoi abitanti la forza per ricostruire e guardare avanti con nuove speranze. Speranze che, come Istituzioni, abbiamo il dovere di non tradire e di non deludere. Perchè sulla memoria del disastro, devono essere poste le basi per una nuova etica della sostenibilità.Una morale che metta al centro della progettazione, della realizzazione e della conservazione di ogni infrastruttura pubblica o privata il valore e la dignità della persona umana, così come il rispetto per le peculiarità dei territori e la piena integrazione con essi.Lo dobbiamo alla memoria delle vittime e lo dobbiamo alle nuove generazioni e al loro diritto di guardare con fiducia al futuro.”

Il crollo della Diga del Gleno 

98 anni fa crollava la Diga del Gleno. Un disastro che seminò centinaia di morti. Correva l’anno 1923 ed erano le 7.15 di mattina del primo dicembre quando l’imponente diga crollò. Sei milioni di metri cubi di acqua, fango e detriti precipitarono dal bacino a 1.500 metri di quota e travolsero tutto ciò che trovarono sul loro percorso: case, persone, fabbriche. Il primo paesino ad essere distrutto fu Bueggio. La fiumana di acqua, preceduta da un grande spostamento d’aria, raggiunse poi l’abitato di Dezzo, Azzone e Colere. Non solo, la tragedia colpì e distrusse anche alcune zone della Val Camonica in provincia di Brescia, come Gorzone, Corna e Darfo. I morti ufficiali furono 356, ma i dati sono tutt’ora incerti. La Diga, lunga 260 metri, fu costruita tra il 1916 e il 1923: la struttura ad archi multipli sarebbe dovuta servire per produrre energia elettrica nelle centrali di Bueggio e Valbona.

Le prime avvisaglie del malfunzionamento 

Il bacino si riempì per la prima volta il 22 ottobre del 1923 a causa delle forti piogge che si abbatterono sul territorio. Nei mesi di ottobre e novembre si verificarono le prime avvisaglie di un malfunzionamento del bacino: numerose furono infatti le perdite d’acqua, soprattutto sotto le arcate centrali. La struttura restò integra fino al primo dicembre dello stesso anno, quando all’alba di una mattina fredda, nuvolosa e piovosa la Diga crollò senza pietà.

Sono passati ben 98 anni dall’immane tragedia, ma la storia non si cancella: recandosi alla Diga del Gleno si possono osservare i resti di ciò che resta della Diga. Oggi un luogo tranquillo, ma nel passato fu proprio questa la zona dove si scatenò la più grande tragedia della storia della Val di Scalve.

Diga del Gleno, alcune immagini 

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