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Cronaca

Bimba morta in casa: Leffe sotto shock – video

Bimba morta in casa: Leffe sotto shock. In pochi conoscevano la madre che ha il compagno in paese dove è stata 6 giorni

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Leffe, piccola comunità in ingresso alla Val Gandino in Val Seriana, provincia di Bergamo, è un paese sono shock. Anche se quella bambina di 18 mesi non la conosceva nessuno, anche se in pochissimi ricordano la madre che ha una relazione con un uomo del paese, la vicenda della piccola Diana, morta a 18 mesi per essere stata abbandonata dalla mamma Alessia Pifferi, 36enne, lascia sgomento e incredulità. Tra le accaldate vie del paese e i bar del centro in pochi hanno voglia di parlare. Al parco comunale nessuno ricorda di aver mai visto né la mamma né la bambina mentre qualche anziano cita la vicenda del parto in casa.

Sì perché Diana era stata data alla luce in paese il 29 gennaio 2021 al settimo mese. La madre ha dichiarato di non essersi accorta di essere incinta e di non sapere chi fosse il padre. A Leffe la Pifferi ha anche vissuto tanto che lo scorso 14 luglio, quando ha abbandonato la piccola nell’appartamento di via Parea, periferia Est di Milano, ha raggiunto il compagno proprio in Val Gandino dove si è fermata 6 giorni lasciando morire di stenti la piccola mettendola nel lettino da campeggio con un biberon di latte probabilmente sedata. Una volta giunta a Leffe al compagno, sentito dagli inquirenti, avrebbe detto che Diana era al mare con sua sorella. Rientrata a casa mercoledì mattina 20 luglio ha trovato la figlia morta. Non era la prima volta, tra l’altro, che la lasciava sola per qualche giorno.

Bimba morta in casa: previsto l’interrogatoria per la convalida del fermo

L’interrogatorio alla donna, arrestata con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione è previsto nel pomeriggio di oggi dal gip di Milano Fabrizio Filice, nel carcere di San Vittore, dove si trova.

Per la donna il pm Francesco De Tommasi ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere nelle indagini condotte dalla Squadra mobile. Pifferi, durante l’interrogatorio nella notte tra mercoledì e giovedì, non ha mai pianto, né perso il controllo ed è apparsa lucida nella ricostruzione dei fatti. “Sapevo che poteva andare così”, avrebbe detto davanti al pm, rimanendo, però, in silenzio di fronte ad alcune domande sul suo comportamento. Il giudice, dopo l’interrogatorio di oggi, dovrebbe depositare domani il suo provvedimento.

Quello della donna, secondo gli inquirenti, è stato un comportamento non dettato da una situazione di degrado o di tossicodipendenza, ma pare da una volontà, emersa in modo ‘intermittente’ anche nell’interrogatorio, di far finta di non aver mai dato alla luce quella bambina, che sarebbe stata il frutto di una relazione clandestina.

Il sindaco di Leffe Marco Gallizioli dice di non conoscere la coppia e di aver appreso la tremenda notizia dalla stampa. Intanto anche a Leffe sono tanti gli interrogativi: “Nessuno si è mai accorto della situazione? Perché nessuno ha segnalato i comportamenti della donna? Perché la piccola non è stata soccorsa?”. Domande a cui solo gli inquirenti potranno dare una risposta tentando di restituire un senso ad una storia che per ora di senso non ne ha alcuno.

Gessica Costanzo

Il video girato a Leffe

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