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Cronaca

Il ristorante di Contrada Bricconi di Oltressenda Alta è Stella Verde Michelin

Il ristorante dell’agriturismo Contrada Bricconi guidato dallo chef Michele Lazzarini ha ottenuto il prestigioso riconoscimento

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Nella categoria Stella Verde della Guida Michelin 2023 c’è anche l’alta Val Seriana: il ristorante dell’agriturismo Contrada Bricconi di Oltressenda Alta, ha ottenuto infatti ottenuto il prestigioso riconoscimento.

Ristorante Contrada Bricconi: cosa dice la Guida Michelin

“Tre giovani hanno ridato vita alla montagna e alle sue tradizioni grazie al recupero di un piccolo borgo risalente al XV secolo – si legge sulla guida online -, dove ancora oggi si producono formaggi e salumi all’insegna della sostenibilità. Originario del territorio, il talentuoso chef ha deciso di sposare la filosofia della struttura: nei suoi piatti gli ingredienti locali si esprimono in tutta la loro genuinità e gusto, vestendo una forma gourmet moderna”.

Le motivazioni che premiano lo chef Michele Lazzarini sono: Sforzo quotidiano per sostenere il territorio che circonda l’agriturismo, al fine di lavorare i suoi prodotti in modo sostenibile, il più possibile in sintonia con le stagioni, e promuovere uno stile di vita sano per gli animali e per gli ospiti della struttura. L’installazione di una caldaia a biocompensazione assicura energia 100% green”.

Chi è Michele Lazzarini (in foto)

Non potrei mai lavorare in un luogo dove, dalla finestra, non si vedono le montagne” Questa frase di Michele Lazzarini sintetizza la filosofia del nostro chef, che dopo aver ricoperto la posizione di head chef del Sant Hubertus, ristorante tristellato dello chef Norbert Niederkofler, ha sposato il progetto della contrada Bricconi.

L’idea di un’imprenditorialità che coinvolga la montagna e la mantenga viva, anche attraverso la valorizzazione dei prodotti che da essa derivano, è stato il motore della scelta di Michele. C’è grande attenzione alle materie prime, all’equilibrio dei sapori, all’utilizzo del fuoco, c’è la convinzione che la cucina deve essere innanzitutto buona prima che sofisticata e, quindi, al servizio dell’esperienza dello “stare a tavola”.

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