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ALZANO LOMBARDO

Covid: la strage bergamasca ricostruita da Francesca Nava e Andrea Crisanti – video approfondimento

Nava e Crisanti ad Alzano ricostruiscono il focolaio della Val Seriana: determinante la mancata zona rossa, se applicata il 27 febbraio 2020 si potevano evitare 4000 morti

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Ha ricostruito minuziosamente la fotografia del contagio da Covid19 della Valle Seriana e l’ha illustrato alla numerosa platea presente il 21 novembre 2022 al Teatro degli Storti ad Alzano Lombardo: il professore e microbiologo Andrea Crisanti, consulente della Procura di Bergamo e oggi senatore del PD, è stato ospite dell’associazione Cittadinanza Attiva – Alzano Viva insieme alla giornalista Francesca Nava, bergamasca d’origine che da subito si è occupata di quella che tristemente è passata alla cronache come “la strage bergamasca” .

Nava e Crisanti ad Alzano: analizzati tutti i punti dell’inchiesta della Procura

I due professionisti hanno incrociato le loro conoscenze partendo con il confronto delle due risposte date dalle due regione in cui si sono registrati i primi focolai in Italia a febbraio 2020: il Veneto, dove vennero attuate tempestive misure di tracciamento e di contenimento e la Lombardia, dove non si fece nulla.

Crisanti ha spiegato il lungo lavoro di un anno di consulenza nell’indagine per epidemia colposa che vuole restituire la verità ai cittadini sulle oltre 6000 morti della provincia di Bergamo. Il primo paziente infetto sarebbe entrato all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano il 26 gennaio 2020, tanto che al 23 febbraio (data del primi casi accertati) le persone infette erano circa 95. Per questo la tanta dibattuta questione della chiusura dell’ospedale non ha influito nella trasmissione del virus. Ha sicuramente influito la mancata zona rossa che, se applicata, avrebbe permesso di evitare dalle 4000 alle 2000 morti. Sulle eventuali responsabilità dovrebbe esprimersi a breve la Procura di Bergamo. Coinvolte Regione Lombardia e la giunta di Attilio Fontana, con l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera, che mai chiesero la misura al Governo e lo stesso ex premier Giuseppe Conte che si prese tempo di fatto non firmando mai il decreto che avrebbe dovuto chiudere la bassa Valle. Infine, il terzo quesito della Procura, era sul piano pandemico nazionale, non aggiornato ma vigente anche se non applicato dall’allora Ministro alla Salute Roberto Speranza.

Tanti i quesiti ancora aperti a cui il dottor Crisanti, con la sua équipe, ha cercato di dare una risposta nella consulenza di 100 pagine con migliaia di allegati. Una storia tutta da scrivere, o da riscrivere, quella della strage di Bergamo, che attende chiarezza dalle risultanze che produrranno i magistrati.

Nel video uno sintesi dei passaggi salienti della serata.

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