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Cronaca

100 anni dopo non dimentichiamo il Disastro del Gleno

Disastro del Gleno: oggi, 1° dicembre, il “Percorso della memoria” per non dimenticare le vittime e il dolore della Val di Scalve

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100 anni fa alle 7:15 quello conosciuto come Disastro del Gleno o crollo della diga del Gleno in Val di Scalve provocò centinaia di morti, molti dispersi, dolore e distruzione. La Val di Scalve è segnata da quella tragedia ricordata in un lungo percorso durato mesi e culminato nella giornata di oggi. L’invito degli amministratori e dei cittadini è a non dimenticare il Disastro del Gleno.

Disastro del Gleno: 1° dicembre “Percorso della memoria”

Il 1° dicembre, giornata in cui si ricorre il centesimo anniversario dal disastro, che avvenne alle 7.15 del 1° dicembre 1923, si terrà il “Percorso della memoria”. Con ritrovo e  partenza da Bueggio alle 10, alla lapide a ricordo delle vittime del Gleno di Bueggio (via Bonino Bianchi), a seguire Dezzo (Piazza Vittorio Emanuele) e per chiudere a Corna di Darfo (Chiesetta dei Morti del Gleno, via Aria Libera) verranno deposte corone d’alloro, con interventi delle autorità e benedizione.

Alle 14,30 in Piazza Alpini di Angolo Terme avrà luogo la cerimonia di inaugurazione del “Memoriale in ricordo delle vittime del Gleno”, installazione di bacheche illustrative con foto e testimonianze, un’iniziativa voluta dalla stessa amministrazione.  Altra opera condivisa che sarà invece allestita nella stessa mattinata a Bueggio consiste nell’esposizione di oltre 400 mattonelle realizzate dalle comunità della Valle di Scalve nell’ambito del progetto “Impronte della memoria”. Da un’idea di Milda Poderyte Visentin, membro della Commissione della Biblioteca di Vilminore di Scalve, coinvolgendo i più piccolini, fino ad arrivare a due centenarie, sono state realizzate le mattonelle. Ognuna delle quali è caratterizzata da un’impronta sull’argilla, prodotta da differenti oggetti raccolti sui percorsi per arrivare alla Diga.

Nel corso della giornata sono previsti anche quattro cerimonie religiose: alle 7,15 alla Chiesa Parrocchiale di Bueggio, alle 16 a Corda di Darfo, alle 18 ad Angolo Terme e alle 20.30 a Dezzo.

A seguire, il 4 dicembre alle 20.30 a Darfo Boario TermeLella Costa interpreterà il reading teatrale “La Voce degli invisibili”, accompagnata dalla musica dell’orchestra di Fiati della Valle Camonica, mentre il 9 dicembre alle 20.30 a Vilminore di Scalve si terrà “Memoria di un disastro-Gleno 1923” a cura degli alunni della scuola media Valle di Scalve.

Il crollo della Diga del Gleno

Sei milioni di metri cubi di acqua, fango e detriti precipitarono dal bacino a 1.500 metri di quota e travolsero tutto ciò che trovarono sul loro percorso: case, persone, fabbriche. Il primo paesino ad essere distrutto fu Bueggio. La fiumana di acqua, preceduta da un grande spostamento d’aria, raggiunse poi l’abitato di Dezzo, Azzone e Colere. Non solo, la tragedia colpì e distrusse anche alcune zone della Val Camonica in provincia di Brescia, come Gorzone, Corna e Darfo. I morti ufficiali furono 356, ma i dati sono tutt’ora incerti. La Diga, lunga 260 metri, fu costruita tra il 1916 e il 1923: la struttura ad archi multipli sarebbe dovuta servire per produrre energia elettrica nelle centrali di Bueggio e Valbona.

Le prime avvisaglie del malfunzionamento

Il bacino si riempì per la prima volta il 22 ottobre del 1923 a causa delle forti piogge che si abbatterono sul territorio. Nei mesi di ottobre e novembre si verificarono le prime avvisaglie di un malfunzionamento del bacino: numerose furono infatti le perdite d’acqua, soprattutto sotto le arcate centrali. La struttura restò integra fino al primo dicembre dello stesso anno, quando all’alba di una mattina fredda, nuvolosa e piovosa la Diga crollò senza pietà.

Sono passati ben 100 anni dall’immane tragedia, ma la storia non si cancella: recandosi alla Diga del Gleno si possono osservare i resti di ciò che resta della Diga. Oggi un luogo tranquillo, ma nel passato fu proprio questa la zona dove si scatenò la più grande tragedia della storia della Val di Scalve.

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