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Dalla resilienza alla rinascita, a Nembro il libro di Claudio Cancelli e don Matteo Cella

A Nembro questa sera, lunedì 18 marzo 2024, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid19, il libro di Claudio Cancelli e don Matteo Cella

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Claudio Cancelli questa mattina a Bergamo, in alto la copertina del libro
Claudio Cancelli questa mattina a Bergamo, in alto la copertina del libro

Nembro: una comunità che ha saputo rispondere in maniera attiva e coesa alla devastazione che è stata la pandemia da Covid19. Nei soli mesi di febbraio e marzo 2020 a Nembro il Covid ha portato via 188 persone. E’ stato letto in anteprima questa mattina al Monumentale di Bergamo e sarà presentato questa sera, lunedì 18 marzo 2024, il libro scritto da Claudio Cancelli, ex sindaco di Nembro, e don Matteo Cella, Direttore dell’Oratorio di Nembro dal 2011 al 2022 dal titolo: “Carovane – La tempesta del Covid e il futuro di una comunità”. L’occasione è quella della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid19, che ricorre proprio oggi, quando il camion militari portarono via le bare da Bergamo.

Nembro: una comunità che ha saputo rispondere alla pandemia

“Io e don Matteo – spiega Cancelli, sindaco di Nembro dal 2012 al 2022 per due mandati – ci siamo ritrovato nell’autunno 2022 a non ricoprire più i nostri incarichi nel Comune di Nembro, in quel momento è nata l’idea della pubblicazione. Abbiamo da subito condiviso la necessità di mettere nero su bianco come Nembro ha affrontato quel periodo, insieme a quella di fare memoria e di provare a a guadare al futuro”.

don Matteo Cella a Bergamo

don Matteo Cella a Bergamo

Il libro è così diviso in due parti da 7 capitoli ciascuna: la prima vede le due voci dei narratori restare distinte alternandosi raccontando cosa stava accadendo in quei mesi tremendi e la risposta della comunità. Nella seconda parte invece i capitoli sono scritti a 4 mani: la narrazione dei due protagonisti si fonde in riflessioni filosofiche e religiose che portano un messaggio per il futuro.

Il libro, edito da Vita e Pensiero, è già in ristampa. Questa mattina alcuni estratti sono stati ascoltati al Cimitero di Bergamo anche dal Ministro Gentiloni. Questa sera invece l’appuntamento per ascoltare i due autori è all’Auditorium Modernissimo di Nembro alle 20:45. La prefazione è di Mario Calabresi mentre la postfazione è di Ivo Lizzola che concluderà la serata.

“Si tratta di un libro che racconta, soprattutto a chi non ha vissuto questa tragedia, attraverso i racconti e le trame, i valori che ci hanno accompagnati e le esperienze che tracciano speranze per un futuro possibile. Tutti i proventi – conclude Cancelli – sono devoluti all’associazione “Migliori di così” nata nel 2020 grazie a un gruppo di giovani che hanno creduto nella rinascita e continuano a impegnarsi per il futuro delle nostre comunità”.

Un estratto del libro

La risposta che ci veniva data quando ringraziavamo chi si metteva a disposizione per gli altri era sempre: «Non mi ringrazi, non ce n’è bisogno», «Sto facendo solo quello che serve, niente di più: lo devo fare!». Azioni generose, senza nessun eroismo. Perché?

Quell’agire era necessario per salvare la propria identità di donne e uomini, per garantire l’integrità della propria anima.
La domanda nelle menti di tutti era: «Di fronte a questo dolore, se non faccio qualcosa per chi sta male, che persona sono, cosa valgo? Tutti i valori che ritengo facciano parte della mia coscienza cosa valgono se non agisco ora?».

La tempesta ci sottoponeva a un esame: la nostra coscienza era chiamata a farsi pesare.
Poiché ogni persona è frutto degli incontri che vive, cresce umanamente e spiritualmente per la ricchezza dei legami che una collettività sa offrire. Nessuno esiste da solo.

Quanto più una comunità sa accompagnare la crescita di ogni persona, tanto più favorisce il fatto che l’individuo si attivi per dare il suo unico e speciale contributo. La reciprocità tra comunità e singole persone ‘rin-nova’ e proietta in avanti, nel domani.
Nella crisi le persone hanno scelto di attivarsi generosamente: una forza ha spinto gli uni verso gli altri, in un atteggiamento di reciproca protezione, aprendo possibilità di futuro.

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1 Commento

1 Commento

  1. ferrante pezzoli

    18 Marzo 2024 at 17:37

    siamo italiani!!!!! qualsiasi avvenimento anche il peggiore è buono per farsi pubblicità. complimenti

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