Allarme guida in Europa: l’Italia è tra i Paesi più pericolosi

Questa volta l’Italia non è sul podio, ma (fortunatamente) si è guadagnata il 10° posto. La classifica di cui stiamo parlando sta facendo il giro d’Europa rivelando i Paesi europei più pericolosi in cui guidare.

Elaborando i dati provenienti dal Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti e analizzando le statistiche dei singoli Paesi, la compagnia di viaggi Svizzera Vignetteswitzerland.com ha pubblicato una ricerca che mostra nero su bianco il tasso di mortalità stradale di 32 Paesi europei tra il 2012 e il 2022.

L’Europa appare subito spaccata in due: da una parte abbiamo i Paesi balcanici, dall’altra quelli scandinavi. Infatti se la Romania, seguita da Serbia e Bulgaria, registrano il più alto numero di vittime su strada, il Paese più sicuro per la guida è la Norvegia, seguita da Svezia e Regno Unito.

E lo scarto è davvero impressionante: la Romania ha registrato 85,81 vittime per milione di abitanti mentre la Norvegia, nonostante le rigide condizioni atmosferiche che mettono a dura prova i guidatori, ne ha registrate 21,38.

Cosa possiamo dire sull’Italia?

L’Italia si è guadagnata il 10° posto, incastrandosi fra Ungheria e Polonia. Una classifica che non ci fa molto onore, ma cosa più importante ci fa riflettere sulle problematiche legate alla sicurezza. Le statistiche infatti mostrano che le cause più comuni di incidenti stradali sono da imputarsi alla mancanza di giudizio dei guidatori stessi: distrazioni alla guida, superamento dei limiti di velocità e mancato rispetto della precedenza, ci hanno portato nel 2022 a registrare 53,70 vittime stradali per milione di abitanti.

Lo stesso M. E. Wijnmalen, CEO di Vignette Switzerland, conclude lo studio dicendo: “Molti fattori possono influire su queste condizioni, come la qualità delle strade, le norme stradali e persino le modifiche ai limiti di velocità possono influenzare il rischio che si corre semplicemente stando su strada”.

A questo punto c’è da chiedersi se le norme sempre più restrittive e l’aumento degli autovelox all’interno dei comuni e lungo le autostrade, più che danneggiare i guidatori, stiano in realtà tendando di proteggerli dalla loro stessa mancanza di buonsenso.

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